Venezuela: l’effetto domino inizia dall’Argentina

di Odilia

 


Carissimi Amici di Vivere per Raccontarla,

Come tutti sapete, io mi occupo di narrarvi i fatti salienti della politica e l’attualità venezuelana e in una giornata come oggi, non posso non iniziare a parlarvi di questi argomenti senza mettere in risalto la vittoria ottenuta ieri nelle elezioni in Argentina, dal candidato oppositore del Kirchnerismo, di Mauricio Macri, chi al ballottaggio ha sfidato il candidato della corrente presidenziale, il peronista Daniel Scioli.

Vi domanderete che c’entra il risultato delle votazioni argentine con il Venezuela, ed io vi dico che questo evento, celebrato enormemente dall’opposizione venezuelana, sarà determinante nel cambiamento delle sorti della vita politica di tutto il continente americano. La vittoria di Macri, in Latino America viene vista come una sorta di caduta della prima pedina, in una sequenza di pezzi di domino, dove ogni parte è rappresentata da un governo filo-socialista, filo-chavista, filo-castrista di ogni stato Sud Americano.

Ci si aspetta quindi, che questo avvenimento possa avere effetti di contagio sui paesi che attualmente sono governati da esponenti di una sinistra radicale, che fino ad oggi hanno chiuso fila intorno al regime venezuelano con atteggiamenti omertosi, complici ed interessati.

Mauricio Macri, nel suo programma di governo, ha riservato nell’ambito internazionale, una speciale attenzione al caso di Leopoldo Lòpez, il leader dell’opposizione venezuelana, che si trova recluso nel carcere militare di Ramo Verde, a pochi km da Caracas, dove a seguito di un processo viziato, violatorio di tutte le norme che stabilisce la Costituzione per un dovuto processo, vulnerario anche dei diritti umani del proprio Lòpez, è stato condannato a quasi 14 anni.

L’Organizzazione degli Stati Americani (OAS o OEA), del quale fanno parte tutti gli stati del continente, prevede un meccanismo che permette d’intervenire con grandi margini di autorità, su quei paesi dove si verifichino casi gravi di violazione dei diritti umani, dove il governo stesso di un qualsiasi paese assuma atteggiamenti antidemocratici e qualora le libertà dei cittadini e delle istituzioni di uno stato membro, siano gravemente compromesse.

Tale meccanismo si chiama Carta Democratica e per essere attivata, è necessario che i paesi membri della OAS facciano denuncia ed espressa richiesta di attivazione. Finora, come potrete immaginare, il numero di stati disposti a fare questa richiesta per intervenire nella realtà venezuelana sono stati molto pochi.

Il regime di Nicolàs Maduro e prima quello di Hugo Chàvez, si sono sempre assicurati di comprare a suon di petrolio, di denaro e di commesse milionarie, il silenzio ed il consenso di un gran numero di paesi che conformano l’organizzazione.

Ebbene, Mauricio Macri promette di dedicare speciale attenzione alla richiesta dell’attivazione della Carta Democratica nella realtà del Venezuela e questo riempie di illusioni e aspettative, quell’alta percentuale di popolazione venezuelana che conforma l’opposizione al regime di Nicolàs Maduro. In Venezuela, la vittoria di Macri viene celebrata anche perchè vista come di buon auspicio alle prossime elezioni parlamentari che si svolgeranno nel nostro paese il 6 di Dicembre prossimo. Sarà mia premura raccontarvi passo a passo cosa succederà da oggi in poi nella nostra amata Venezuela.

Stay tuned.

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