Indole e anima

di Francesca

 

Mi è venuta fuori una figlia che appena può mi frega scarpe alte e borse dall’armadio, che si specchia 34 volte al giorno mettendosi da sola le mollettine nei “capelli” e fingendo di truccarsi con la mia spugnetta per il fondotinta e con i pennelli. Me ne è venuta un’altra che è già tanto che si lavi la faccia, allo specchio si guarda giusto quando ha fatto qualcuna delle sue cazzate, tipo mettersi un paio di mie mutande in testa o legarsi in vita una cravatta del padre. Me ne è venuta una che ama follemente gli animali e che cerca tuttora di portarmi insetti e piccioni in casa, che accarezza Milan e tutti gli animali che incontra. L’altra mi ha sterminato l’acquario, dice “bello” ma poi chiede il cellulare alla nonna per giocare con “il miao” capellone del suo sempre presente “Talk Tom“. Una che piange e ci rimane male per ore se la sgridi, l’altra che anche quando le urli dietro resta impassibile, adotta lo “sguardo Shining“, fa la dura, ti sfida e fa tutto il contrario di quello che le chiedi ma poi, appena ti giri, la vedi che abbraccia forte la sorella, le offre il suo ciuccio e le dice di non piangere, accarezzandole il viso. Me ne è venuta fuori una che adora Minni e che chiede i cambi di vestiti quando la vesti e una che al massimo ti chiede giusto un cappellino quando ha freddo. Una che ha iniziato a camminare presto, l’altra che ci ha messo 4 mesi in più, ma che ha parlato 3 mesi prima. Una che mangia solo pizza, pasta, pane, dolci e se vede una foglia di basilico nel sugo ha una crisi isterica e l’altra che scansa la pasta, mangia solo verdure, cibi strani, cereali integrali, pesce e insalata e dice a tutti:”non mi piace il cioccolato”, come se svelasse i segreti di Fatima. Una che ti corrode il gomito per addormentarsi perché ha questa fissa e l’altra che senza la tua mano sul viso non chiude occhio. Una che parla con la voce di Lisa Simpson e l’altra che parla con la delicatezza di un carrettiere. In tutto questo, però, devo dire che mi sono capitate due pulcine dolcissime, che la mattina mi stringono forte e mi dicono: “ti voglio bene mamma” scaldandomi il cuore e dandomi lo sprint per iniziare bene ogni mia giornata! Mi affascina da pazzi il fatto che due gemelle omozigoti, nate insieme, formatesi insieme dallo stesso identico uovo, educate nello stesso modo e nella stessa famiglia possano essere così diverse. Dimostrazione che tutti siamo in un modo, plasmabile o no, tutti abbiamo un’anima, un’indole e un destino.

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