Valle d’Aosta: il nostro tour alla scoperta degli autentici sapori valdostani

di Francesca

Con l’arrivo del freddo in pianura, inevitabile prima o poi, inizio a sentir parlare di sempre più prossimi fine settimana dicembrini sulla neve e mete imbiancate tra i monti.

Da una parte questa cosa terrorizza abbastanza la mia indole tropicale, dall’altra mi riporta alla mente i bei giorni assolati trascorsi in Valle d’Aosta quando, quest’estate, il clima regalava giornate calde e piacevolissime in una terra tanto ricca di meraviglie naturali e non.

Le realtà artigianali della Valle d’Aosta

Oltre ai paesaggi strepitosi e all’aria pulita e frizzantina a cui, ahimè, i milanesi non sono abituati, a incantarmi sono state le diverse realtà artigianali che ho avuto modo di conoscere.

Alcune sono piccole realtà nate e portate avanti dalla passione di poche persone, da grandi capacità, dalla tenacia e da un lavoro che è indissolubilmente legato all’ambiente in cui è immerso.

Eccellenze eno-gastronomiche valdostane

Queste aziende producono vere e proprie perle di un’eccellenza eno-gastronomica che meriterebbe di essere conosciuta più a fondo, anche fuori dai confini della regione che ne vanta i natali.

In Valle d’Aosta i ritmi seguono ancora quelli di Madre Natura, qui le persone si riuniscono, si frequentano, sognano, progettano e realizzano insieme, gli artigiani sono ancora moltissimi e tramandano le proprie conoscenze orgogliosamente e con cura, di generazione in generazione.

Qui l’etica e il rispetto della tradizione sono fondamentali, e “sinergia” è la parola chiave su cui si basa il lavoro di queste realtà che sono un vero e proprio tesoro, in tutti i sensi.

E’ così che piccole e medie imprese hanno deciso di proporsi e di promuovere insieme i propri prodotti nel mondo, mossi da un senso di forza locale molto forte e da uno slancio verso la cultura del turismo come vera e propria ricchezza da condividere.

In tour insieme a Tacchi e Pentole e Fornelli fuori sede

Durante quei giorni trascorsi immersa nel verde, insieme alle amiche e colleghe Luisa Ambrosini e Adele Gilardo, blogger e appassionate di buona cucina sui rispettivi blog Tacchi e Pentole e Fornelli Fuori Sede, ho avuto la fortuna di conoscere personalmente alcune aziende, e di poterle scoprire attraverso gli occhi degli artigiani.

Occhi che brillano di una passione sincera e profonda che contamina tutta quanta la loro vita.

Impossibile non raccontarvi nulla di queste splendide realtà, quindi mettetevi comodi, perché queste storie sono davvero interessanti.

Il Panificio Pitti e il suo “pan ner”

A Saint Pierre, il Panificio Pitti, vi accoglierà con il profumo suadente dei prodotti da forno il cui ingrediente segreto è la passione che la famiglia Pitti mette nel proprio lavoro.

Il Patrizio Pitti fonde la tradizione valdostana con la verace passione siciliana, che scaturisce energica dalle origini della famiglia.

Presente nella Valle dal 1990, questo negozio vanta una cornice da favola nel vero senso della parola, data la presenza dei due castelli (il Castello di Saint Pierre e il castello di Sarriod de la Tour) nei pressi.

Questo forno è particolarmente conosciuto per la ricetta speciale del “Pan Ner” e per aver dato il via ad una nuova concezione di grissini stirati a mano di cui si contano ben 18 gusti differenti.

Caffè Artari: laboratorio e Bottega dei Sapori

Il Caffè Artari nasce nel 1886 a Morgex, alle pendici del Monte Bianco, quando Giuseppe Artari decide di dare una svolta alla propria vita creando il suo laboratorio per il caffè e aprendo la Bottega dei Sapori.

Giuseppe era certo che, un giorno, la bellezza senza tempo delle montagne e dei paesaggi della regione sarebbero diventati una meta rinomata, conosciuta e apprezzata anche all’estero.

L’intuizione era sicuramente giusta, tanto che l’Antica Bottega continua ad essere un punto fermo sia per la città che la vide nascere, che per la regione che la ospita.

Edoardo e Alfredo continuano senza sosta a elargire generosamente le coccole necessarie per mantenere inalterate la passione e la creatività che sono l’anima del locale, oggi tangibili come agli esordi.

Le meraviglie di Douce Vallée

L’azienda agricola Douce Vallée si trova a Boesse, nel comune di Chatillon, a 1300 mt. S.l.d.m..

E’ totalmente circondata da sconfinati boschi verdeggianti che fanno da vera e propria cornice ai filari di lamponi e ai rigogliosi cespugli di ribes rosso e nero.

C’è anche un piccolo frutto, il cui nome è josta, che incuriosisce chi visita questo luogo affascinante. Paola è la titolare e ci racconta di come le persone arrivino in azienda guidate dalla bellezza del luogo.

Una volta lì, rimangono letteralmente rapiti dalle confetture, gelatine e aceti prodotti con i succulenti frutti appena raccolti.

La cura, ovviamente, è la prerogativa che qui rende speciale ogni cosa, in particolar modo il Pommique (condimento balsamico di mele che nasce dalla sapiente unione di succo concentrato e aceto di mele) e il Poirique (fratello del Pommique, ma con la differenza che il frutto utilizzato, sia per il succo concentrato che per l’aceto, in questo prodotto è la pera).

Le ricette del Pommique e del Poirique sono nate in azienda, così come la lavorazione caratterizzata da cotture lente e prolungate, con un rimescolamento continuo in modo da scongiurare la caramellizzazione degli zuccheri.

Il loro aceto al lampone mi ha letteralmente conquistata!

Il Lard d’Arnad DOP

Il Lard d’Arnad DOP è dal 1996 l’unico lardo Dop d’Europa, e lo è per ben più di un valido motivo.

Tanto per iniziare, questo salume che è un vero e proprio fiore all’occhiello del territorio di Arnad, è gustoso, profumato, sottoposto a stagionatura con un mix di sale, spezie e aromi tipici del territorio valdostano che donano al prodotto caratteristiche organolettiche uniche e assolutamente irripetibili.

Il marchio DOP per il Lard d’Arnad è ciò che certifica il grandissimo valore di questo prodotto.

La sigla DOP indica una produzione avvenuta, in tutte le varie fasi, nel territorio dichiarato, a differenza della sigla IGP che presuppone che solo alcune delle fasi di produzione avvengano nel territorio dichiarato.

L’attenzione per creare un prodotto d’eccellenza avviene già nella scelta dei suini che verranno impiegati per la produzione del lardo.

Questi animali devo avere un’età precisa, devono provenire da zone geografiche scelte e vengono alimentati con prodotti provenienti da fonti naturali, escludendo mangimi integrati.

Disposti i pezzi di lardo a strati, gli uni sugli altri, tutto viene ricoperto con aromi la cui speciale ricetta comprende: sale, rosmarino, aglio, salvia, alloro, spezie non macinate. A questo punto il lardo viene irrorato con un composto di acqua e sale cristallizzato.

Questo è un sistema di conservazione antico, che risale al 1700 anche se le prime testimonianze di produzione portano ad un periodo precedente, esattamente al 1570.

La stagionatura po’ variare dai 3 ai 15 mesi, a seconda delle caratteristiche che si desidera ottenere dal prodotto. Una volta certificata la giusta maturazione, il Lard d’Arnad viene confezionato sottovuoto o in vasi di vetro. Il gusto, una volta che il prodotto raggiunge la tavola, deve essere delicato e allo stesso tempo profumato.

La storia di questo prodotto è un po’ la storia del suo territorio, che unisce la ricchezza della saggezza popolare alle moderne tecniche di lavorazione, che negli anni (ma sarebbe meglio dire nei secoli) ha modificato l’assetto del tessuto economico locale fino a veder sorgere stabilimenti di produzione e incoraggiando la crescita di un indotto importantissimo.

Non è un caso che al Lard d’Arnad sia stata dedicata una festa, la Féhta dou lar, che da quasi trent’anni celebra questo pregiato salume a Keya, durante l’ultimo fine settimana di agosto.

Il principe della salumeria valdostana:

Jambon de Bosses DOP

La storia del Jambon de Bosses DOP è invece una storia che, oltre ad essere gustosissima, profuma di amicizia.

Sì, perché la nascita della De Bosses srl è conseguenza diretta della passione che unisce tre amici imprenditori i quali, collaborando con il Comune di Saint-Rhémy-en-Bosses, hanno seguito il loro amore per i salumi di pregio intraprendendo la strada della valorizzazione e diffusione di un prodotto pregiato, unico, legato a doppio filo con la cultura e la più radicata tradizione popolare della zona in cui ha avuto origine.

Definito “il Principe della salumeria valdostana”, il Jambon de Bosses ha origine a 1600 mt. S.l.d.m, nella Comba Freide ai piedi del Gran San Bernardo, ed è il risultato di un ferreo disciplinare, seguito rigorosamente, che ne certifica l’eccellenza.

La concia del sale con le erbe della valle, la salatura manuale, la stagionatura sul fieno e la disossatura con legatura manuale sono fasi estremamente importanti che vengono rispettate nei modi e nei tempi.

Il Jambon DOP viene marchiato dopo 12 mesi, ma sono necessari 18 mesi per raggiungere una stagionatura ideale per un prodotto di grandissima eccellenza.

La tradizione della “salaggione della carne del Gran San Bernardo” è uno dei passaggi che rende speciale questo prodotto, anche in vista del fatto che questo procedimento appare in un documento del 1397.

Il Comune di Saint-Rhémy-en-Bosses, nella produzione del Jambon, ha una grandissima parte.

Il piccolo paesino che ospita 450 abitanti vanta un’antica tradizione in ambito agricolo e zootecnico che, ad oggi, lega ad un entusiasta e energico slancio nei confronti del turismo, dando particolare risalto alla propria cultura, alla propria storia e al contesto alpino che lo caratterizza.

La Fontina DOP

Chez Duclos

L’Azienda Agricola Chez Duclos produce il formaggio più famoso della Valle d’Aosta: la Fontina DOP.  Questa azienda è a conduzione famigliare ed è nata nel 1972. Produce diversi prodotti tipici della Valle d’Aosta, sempre restando in ambito lattiero caseario.

La Fontina DOP è un formaggio che profuma di latte, la cui forza nasce dal sapore dolce e dalla pasta morbida e fondente che si scioglie letteralmente in bocca.

La “ricetta” di questo formaggio comprende non solo dosi e ingredienti, ma la storia, l’ambiente, gli animali (bovine di razza pezzata rossa valdostana), la coltura dei foraggi e i ritmi stagionali.

Tutto ciò è estremamente importante affinché il prodotto mantenga intatte e sempre eccezionali le sue caratteristiche.

Nelle varie fasi di produzione della Fontina, tutto si esegue come tradizione comanda.

Gli alpeggi durante la bella stagione, il caseificio storico e i curatissimi magazzini di stagionatura si trovano nella valle del Gran San Bernardo, dove aria, acqua, fiori, erbe di montagna e stagioni imprimono una firma unica e riconoscibilissima nelle forme di questo prodotto d’eccellenza.

Una volta portata a termine la stagionatura, le forme di Fontina devono superare i controlli severissimi del Consorzio Produttori e Tutela della DOP Fontina che le garantisce per qualità e autenticità contrassegnando con il marchio tipico.

Tutte le forme che non supereranno il controllo non verranno marchiate e verranno messe in commercio con l’indicazione “Formaggio valdostano”.

Le birre artigianali del Birrificio Aosta

Saint Christophe è uno dei comuni con la migliore acqua della Valle d’Aosta e sicuramente non è un caso che il Birrificio Aosta abbia fondato le proprie radici qui.

Si tratta di un birrificio che, ovviamente produce birra artigianale e, in quanto tale, non è né filtrata né pastorizzata, è creata con ingredienti di alta qualità (malti, lieviti, luppoli o spezie) e viene prodotta in quantità limitata.

Una volta imbottigliate, le Birre Artigianali conservano le proprie caratteristiche al meglio per un buon lasso di tempo; il consumatore deve però adottare alcuni semplici accorgimenti per conservare integrità e fragranza dei prodotti.

Come prima cosa deve mantenere le bottiglie a temperatura ambiente in un appartamento o in una cantina, oppure in frigorifero. Inoltre non deve mai e poi mai esporre le bottiglie alla luce del sole.

Grazie all’assenza dei processi di filtrazione e pastorizzazione ed alla presenza di lieviti attivi, le birre artigianali in bottiglia formano un sedimento naturale sul fondo che ne attesta, appunto, l’autenticità e la qualità.

Va anche detto che il gas presente nelle bottiglie o nei fusti viene prodotto naturalmente dai lieviti ancora attivi e si ingloba perfettamente nella birra.

Ciò origina un perlage molto molto fine che elimina quasi totalmente la sensazione di gonfiore al termine della degustazione.

Il Birrificio Aosta produce diverse birre, ognuna con il proprio particolare carattere.

Possiamo trovare:
50 Ale (Una birra celebrativa, che inizialmente avrebbe dovuto essere prodotta “una tantum”, ma dato il successo riscosso, comprese le 4 stelle ottenute nella “Guida alle Birre d’Italia 2011” di “Slow Food editore”, è stata presa la decisione di continuarne la produzione);
APA (Aosta Pale Ale è il nome di questa birra Bionda, beverina e luppolata);
Monblanche (Birra prodotta utilizzando come base lo stile delle “Blanche” belghe);
Reina (Il nome è dovuto allo stretto legame, in questo caso anche linguistico, che l’azienda mantiene orgogliosamente con il territorio. Qualche estimatore, assaggiandola prima che fosse messa in commercio, la definì “la Regina delle Birre Valdostane”, e REINA fu).
Jured (birra al Farro);
Excalibeer (Strong Ale ambrata di stile belga);
Corsara Nera (Birra scura in stile Robust Porter. Il nome ha origine dal fatto che questa birra era molto diffusa tra gli scaricatori del porto di Londra. Quelli che da noi sarebbero chiamati portantini, o facchini, erano i loro porters);

I liquori delle Distillerie Saint-Roch

Le Distillerie Saint-Roch, oltre ad averci ospitato durante la nostra visita, sono anche l’azienda la cui storia si fonde con quella della grappa, e dei liquori più famosi della Valle d’Aosta come il Génépy.

Alla fine dell’800 Guglielmo e Angelo Levi fondarono ad Aosta la distilleria più antica della valle.

I due discendono da una famiglia di “grapat” di Campodolcino, sapienti artigiani e specialisti della distillazione. Nella stagione fredda scendevano a valle per scegliere le vinacce migliori.

Il lavoro di un grapat era effettivamente complesso e richiedeva esperienza.

Bisognava andare di villaggio in villaggio a valutare la terra e l’esposizione dei vigneti, il colore, la qualità e il profumo dell’uva poiché solo quella migliore sarebbe stata scelta per produrre una grappa preziosa e dall’aroma intenso.

Guglielmo, forte dell’esperienza dei suoi avi e dell’amore per il proprio lavoro, produsse una grappa davvero eccezionale: la Sant’Orso.

Questo prezioso distillato prende il nome dal borgo antico in centro alla città, luogo in cui sorgeva la distilleria, oltre che dal santo più celebre della Valle d’Aosta.
Nel 1968 una donna dona un’ulteriore svolta alla distilleria.

Natalina Levi, l’ultima figlia di Guglielmo, fonda insieme al marito le distillerie Saint-Roch. Ingranditasi, l’azienda esce dalle mura medievali che hanno protetto, in un certo senso, la storia di famiglia, e si sposta a Quart, appena fuori Aosta.

Qui tecnologia e metodi di lavorazione moderni sono alla base della produzione, che continua a regalare liquori pregiati e dal sapore antico, privilegiando sempre qualità e tradizione.
Parlando di Valle d’Aosta e di liquori non si può certo dimenticare il Génépy liquore conosciutissimo e particolarmente apprezzato per il suo sapore unico e le sue proprietà digestive.

 

Le erbe alpine che i monti valdostani regalano, sono ricchissime di proprietà terapeutiche.

Tra le tante erbe vi è l’artemisia, ingrediente base per il Génépy.

E l’Artemisia Glacialis, il cui nome dalle probabili origini celtiche continua ad essere “génépy” in molti dialetti di queste zone, è un’erba piuttosto rara e difficile da reperire.

E’, però, l’essenza che dona al famoso e tanto apprezzato elisir tutte le caratteristiche che lo rendono unico: il colore verde/dorato, il profumo balsamico, il sapore intenso e tendente all’amaro.

L’Artemisia viene colta meticolosamente e parsimoniosamente nelle morene dei ghiacciai, ad oltre 2000 m di quota, poi viene accuratamente selezionata, essiccata e messa a macerare in alcool.

Il Génépy è un liquore raffinato, nato da una conoscenza secolare che unisce distillazione, erboristeria, innovazione e, non ultimo, gusto.

I vini La Source

La SOURCE Vini è una cantina nata nel 2003.

A volerla fortemente sono stati alcuni giovani agricoltori che, già esperti in campo agricolo e vitivinicolo, vantano discendenze valdostane impegnate da generazioni nell’agricoltura.

L’azienda conta 6,5 ettari coltivati a vigneto specializzato DOC.

I vigneti vengono curati seguendo le migliori tecniche agronomiche in modo da svilupparne le potenzialità.

Ad oggi l’azienda è di proprietà della famiglia Celi-Cuc, di cui il giovane Stefano Celi è l’anima.

Tra i prodotti che l’azienda propone con orgoglio troviamo una vasta gamma di sapori e vere e proprie eccellenze.

Chardonnay, Petite Arvine, Rosé, Cornalin, Gamay, Syrah, Torrette, Torrette Superiore sono il frutto del recupero e della valorizzazione dei vitigni in Valle d’Aosta.

Un lavoro attento e sapiente ha dato vita ad un’ampia gamma qualificata di vini di montagna prestigiosi, riuniti sotto un’unica Denominazione di Origine Controllata Valle d’Aosta – Vallée d’Aoste.

Le sottodenominazioni di area sono 7, mentre 15 sono i vitigni.

Le realtà artigianali che varrebbe la pena conoscere in questo favoloso territorio sono tante e interessantissime. Così tante che sicuramente non mi sarebbe sufficiente un solo post per raccontarvele tutte e nemmeno un solo fine settimana per visitarle una ad una.

Storia, Parchi, castelli, enogastronomia, folklore e stabilimenti termali

La Valle d’Aosta merita di essere visitata con calma, per non perderne le grandi bellezze naturali, i bellissimi parchi (il Parco Nazionale del Gran Paradiso, dove si possono ammirare anche camosci, stambecchi, marmotte ed ermellini, e il Parco Naturale del Mont Avic, il primo parco regionale valdostano), ma anche per conoscerne la storia, che ha lasciato le sue tracce anche nella rete viaria e nei tantissimi castelli e torri presente sul territorio. Fra i più famosi il fiabesco Castello di Fénis, il Castello di Issogne, il Castello di Verrès, il Castello di Saint-Pierre e, più recenti, il Forte di Bard e il Castello di Savoia.

La Valle d’Aosta è anche la culla di tantissime tradizioni gastronomiche e di folklore, con feste ed eventi legati alle singole valli e paesi, di benessere, con stabilimenti termali di Pré-Saint-Didier e di Saint-Vincent, e, come abbiamo visto, di enogastronomia, con prodotti tipici come la Fontina, il Jambon de Bosses, il Valle d’Aosta Fromadzo, la Motzetta e il Vallée d’Aoste Lard d’Arnad, formaggi e salumi da gustare con i migliori vini DOC della valle.

Skyway Monte Bianco

Inoltre, nel 2015, è stata inaugurata la Skyway Monte Bianco che viene definita l’Ottava Meraviglia del Mondo. A partire da Courmayeur due tronconi di funivia permettono a chiunque di salire fino a Punta Helbronner, nel cuore del Monte Bianco, dove a 3466 m si trova un’incredibile terrazza panoramica (dove purtroppo non sono ancora riuscita ad andare).

E’ quindi senz’altro il luogo perfetto dove pianificare, in inverno come in estate, vacanze in coppia o in famiglia, in un ambiente alpino unico, all’insegna di sport, escursioni, ma anche storia ed enogastronomia.

Le principali località sciistiche della Valle d’Aosta

Nella stagione invernale la protagonista assoluta delle montagne valdostane è la neve e i turisti sono sempre moltissimi, che si riversano nelle deliziose località sciistiche del territorio, per godere di centinaia di chilometri di piste per lo sci alpino, ma anche di numerose piste da fondo fra i boschi innevati.

Pila è uno dei principali luoghi di attrazione per lo sci con piste moderne, perfettamente innevate grazie alla quota elevata e agli impianti di innevamento artificiale.

Anche CerviniaLa Thuile e Courmayeur sono località sciistiche gettonate, molto frequentate dagli appassionati di sci e snowboard.

E per chi, come me, con lo sci non va troppo d’accordo, niente paura: qualche discesa in slittino è sempre un’esperienza divertente, così come il pattinaggio su ghiaccio, che si può fare negli stadi di Courmayeur, Cervinia, Aosta e Gressoney.

E se invece la vostra idea di vacanza è ancora più rilassata e rilassante, sappiate che io vi capisco al 100% e che, anche in questo caso, avrete solo l’imbarazzo della scelta: grandi tazze di cioccolata calda (con panna) a qualsiasi ora del giorno, ottime pasticcerie per iniziare con il piede giusto e un buon caffè la giornata, terme e centri benessere per lasciarsi coccolare e fare pace con il mondo, ristoranti, baite e rifugi dove poter degustare il meglio dell’eno-gastronomia valdostana e caminetti accesi e scoppiettanti davanti ai quali stringersi in un abbraccio lungo una notte, magari dopo averci dato dentro con uno degli ottimi vini locali.

 

 

Foto contenute nel post: Francesca Guatteri, Luisa Ambrosini, Andrea Menegazzi

Tour organizzato da: Andrea Menegazzi, in collaborazione con i produttori citati.

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