Ribellione in cucina: La mia zuppa verde acqua aiutata dai selezionati articoli Schoenhuber

di Francesca

Da quando ho deciso che la mia cucina sarebbe stata verde acqua e che tutte le sfumature pastello di questo colore avrebbero fatto parte della mia quotidianità per mezzo di utensili e oggetti decorativi, eccomi alla continua ricerca di marchi e strumenti che davvero, ormai, posso dire di sentire quasi come parte integrante della mia famiglia.

Rig-Tig un tocco di gusto nordico in cucina

Tra le ultime new entry in cucina ci sono stati alcuni accessori Rig-Tig by STELTON: presine (resistenti al calore fino a 230°, silicone super resistente a tal punto che noi le utilizziamo anche come sottopentola da tavolo e, aspetto non da poco, lavabili in lavastoviglie);

pinze, cucchiai, misurini, frusta… tutti fantastici, bellissimi alla vista, dal design moderno e utilizzabili con qualsiasi tipo di pentole, anche quelle con il rivestimento antiaderente.

Quelli che ho scelto io sono tutti di un verde/azzurro delicato che si abbina meravigliosamente a una tipologia di design che personalmente adoro: quello scandinavo.

Rig-Tig propone strumenti di cucina perfetti per il mio modo di vivere il momento della preparazione del cibo, i tempi e gli spazi che occupo in questo ambiente.

La praticità e la funzionalità si uniscono, in questo brand, in uno stile ecocompatibile, caratteristica che ultimamente ricerco di default in ogni prodotto che acquisto.

Scanpan: elaganza ed esperienza in cucina

E poi c’è lei, una casseruolina tanto bella, con i bordi alti – dai quali io comunque riesco a far strabordare ogni cosa – e un solo manico, pratico e maneggevole per gli spostamenti sui fuochi.

Lei, la casseruola Scanpan, è una signora elegante e dal carattere forte, frutto di un legame indissolubile tra il bel design danese e la solidità di materiali e di tecniche di produzione che non lasciano nulla al caso.

In questo oggetto si fondono tradizione e innovazione, tecnologia ed esperienza, caratteristiche che sono alla base dell’azienda Scanpan.

Scanpan produce pentole e padelle in alluminio con un rivestimento brevettato in titanio ceramica nello stabilimento che ha base in Danimarca, e lo fa dal 1956.

Voi che mi conoscete però sapete perfettamente che non da me riuscire a trovare il tempo per ricercare così attentamente prodotti nel web.

Infatti, per fortuna, c’è chi mi ha dato una grandissima mano nel propormi marchi selezionati in cui sono riuscita a trovare rapidamente gli oggetti che stavo cercando e con un’altissima qualità e un vastissimo assortimento che comprende le ultime tendenze del momento, sia dal punto di vista estetico che funzionale o dei materiali.

Il merito è tutto di Schoenhuber

Il merito, ve lo confesso, va tutto a Schoenhuber, leader nel settore degli articoli casalinghi, offre una proposta che abbraccia tutte le esigenze e tutti gli ambiti legati alla cucina.

Pensate che comprende ben 25 brand internazionali!
La storia di questa azienda la dice lunga sulla sua stabilità e la sua forza in questo settore.

E’, infatti, una storia antica, iniziata ben 179 anni fa, e a me questa cifra fa sgranare gli occhi per lo stupore e l’ammirazione.

Ben otto generazioni hanno lavorato con passione creando una realtà sempre più solida e sempre volta a guardare avanti, cercando di carpire e soddisfare le esigenze che sarebbero venute in futuro.

La propensione all’innovazione ha portato un tessitore di Brunico prima – nel 1785 -, un figlio lattoniere e vetraio poi -1840 -, il nonno Josef, e le donne di famiglia dotate di gran coraggio e tenacia – Johanna Bachlechner e la signora Rosa – a creare un’azienda che è riuscita a crescere costantemente, e che è arrivata fin qui in modo saldo e propositivo.
Una ricerca costante di marchi che spiccano per qualità tra le tendenze mondiali, permette di distribuire in Italia oggetti di pregio già selezionati da un’azienda con gusto ed esperienza in questo campo specifico.

Vorrei sottolineare che questa azienda è nata a Brunico 179 anni fa e oggi è ancora a Brunico, con una sede spostata solo di qualche via rispetto alla prima, che comprende in un unico edificio lo showroom, il magazzino e gli uffici.

Io posso solo ringraziare Schoenhuber per avermi aiutata a scegliere e per avermi facilitato enormemente la ricerca di oggetti che da troppi mesi erano solo nomi immobili sulla mia lista dei desideri.

Sono un tipo da piatti semplici con pochi ingredienti ma buonissimi, sono per quei piatti che basta condirli con l’entusiasmo e la fame per gustarne al meglio le qualità.

Ecco. Questo succede quando sono io a dover cucinare.

Ammiro chi cucina con precisione, calma e con le idee chiare su cosa, come, quando e quanto, adoro assaggiare piatti squisiti di amici chef, ma io ho fatto pace con me stessa già anni fa riguardo il mio ruolo e le mie abilità in cucina.

La zuppa blu di Bridget Jones

L’avete mai visto il film Il diario di Bridget Jones?

A me è capitato di rivederlo qualche giorno fa.

Beh, la scena in cui lei, Bridget, cucina una delicata zuppa piena di amore e grandi aspettative per il suo Marc Darcy, rispecchia esattamente la mia situazione in più di un’occasione.

Bridget ad un certo punto del film apre il frigorifero e ci trova solo un pezzo di formaggio quasi mummificato.

Non avendo grande esperienza in ambito culinario segue una ricetta presa da un libro, ma nella pentola con gli ingredienti ci butta anche dei porri che, invece di essere tagliati a rondelle, sono legati con dello spago blu.

Ebbene, lo spago blu sarà l’ingrediente imprevisto che renderà la sua zuppa di un bel tono azzurro “puffo”.

Ma l’amore trionfa sempre, si sa, e per fortuna c’è Marc Darcy che, con grande charme -molto british-, si rimbocca le maniche e inizia a preparare una cena che possa essere degna di tale nome e dai colori meno stravaganti.

Ma perché disprezzare una zuppa blu, infondo?

Me lo sono proprio chiesta alla fine del film e ho deciso di sfidare una sfilza di preconcetti -sensati, a pensarci bene- e di mettermi all’opera.

Sì, ho preparato una zuppa blu, che ha creato più ilarità che diffidenza, ma si sa che a tavola se si è allegri si gusta tutto meglio.

In verità il blu non si sarebbe abbinato bene alla mia cucina e così ho scelto di virare su un verde acqua.

Se anche voi siete alla ricerca di un momento di ribellione – che oserei chiamare catartico – in cucina, eccovi la mia ricetta.

Zuppa blu di Bridget Jones o verde acqua di Francesca Guatteri:

Ingredienti per due persone:

400 g di porri già puliti e lavati nella parte interna (in modo da assicurarsi che non ci siano residui di terra)

1 scalogno di piccole dimensioni

2 cucchiai di panna liquida (o yogurt greco se preferite un ingrediente più leggero)

5 dl di brodo vegetale

1 cucchiaio di spirulina in polvere (dosate comunque voi la quantità a seconda del colore che desiderate ottenere).

3 cucchiai di olio evo

Sale q.b.

Pepe nero macinato q.b.

Crostini a piacere per completare il piatto
Procedimento:

Mettete il brodo sul fuoco e fatelo sobbollire.

Sbucciate lo scalogno e tritatelo.

Versatelo in una casseruolina a bordi alti con l’olio e cuocete fino a quando sarà morbido e trasparente.

Affettate i porri, ricavando fette sottili il più possibile, poi versate nella padella con lo scalogno.

A questo punto aggiungete il brodo e lasciate cuocere per circa mezz’ora.

Togliete la pentola dal fuoco e frullate il contenuto con un frullatore a immersione.

Dovete ottenere una crema liscia e omogenea.

A questo punto valutate: se la crema è troppo liquida, rimettete la zuppa sul fuoco e fatela rapprendere prolungando la cottura.

Quando la crema avrà raggiunto la consistenza che desiderate (dovrebbe velare il cucchiaio per essere perfetta), aggiungete la panna e frullate ancora per un minuto.

E se per la panna non andate matti sostituitela con del formaggio cremoso e aggiungete qualche patata agli scalogni all’inizio.

Aggiungete, infine la spirulina e frullate per un altro minuto.

L’opera ora è compiuta!

Non vi resta che versare la zuppa verde acqua nei piatti e offrirla al vostro Marc Darcy (sperando che sia uno intraprendente e che non solo non vi lasci, ma sia anche pronto nell’ordinare un sushi).

Ingredienti per due persone:

400 g di porri già puliti e lavati nella parte interna (in modo da assicurarsi che non ci siano residui di terra)

  • – 1 scalogno di piccole dimensioni
  • – 2 cucchiai di panna liquida (o yogurt greco se preferite un ingrediente più leggero)
  • – 5 dl di brodo vegetale
  • – 1 cucchiaio di spirulina in polvere (dosate comunque voi la quantità a seconda del colore che desiderate ottenere).
  • – 3 cucchiai di olio evo
  • – Sale q.b.
  • – Pepe nero macinato q.b.
  • – Crostini a piacere per completare il piatto
Procedimento:
  • – Mettete il brodo sul fuoco e fatelo sobbollire.
  • – Sbucciate lo scalogno e tritatelo.
  • – Versatelo in una casseruolina a bordi alti con l’olio e cuocete fino a quando sarà morbido e trasparente.
  • – Affettate i porri, ricavando fette sottili il più possibile, poi versate nella padella con lo scalogno.
  • – A questo punto aggiungete il brodo e lasciate cuocere per circa mezz’ora.
  • – Togliete la pentola dal fuoco e frullate il contenuto con un frullatore a immersione.
  • – Dovete ottenere una crema liscia e omogenea.
  • – A questo punto valutate: se la crema è troppo liquida, rimettete la zuppa sul fuoco e fatela rapprendere prolungando la cottura.
  • – Quando la crema avrà raggiunto la consistenza che desiderate (dovrebbe velare il cucchiaio per essere perfetta), aggiungete la panna e frullate ancora per un minuto.
  • – E se per la panna non andate matti sostituitela con del formaggio cremoso e aggiungete qualche patata agli scalogni all’inizio.
  • – Aggiungete, infine la spirulina e frullate per un altro minuto.

L’opera ora è compiuta!

Non vi resta che versare la zuppa verde acqua nei piatti e offrirla al vostro Marc Darcy (sperando che sia uno intraprendente e che non solo non vi lasci, ma sia anche pronto nell’ordinare un sushi).

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