Da StarCraft al Fantacalcio – un Marine nel pallone

di Francesca

Da sette anni, ad annunciare la fine delle mie vacanze estive non ci sono solo e soltanto l’abbronzatura che sbiadisce, la nostalgia del mare, l’ansia di settembre e di dover tornare al solito tran tran e la gatta stressata con l’alopecia che mi detesta per averla lasciata sola a casa.

Come ogni fine estate che si rispetti, infatti, ecco impossessarsi di mio marito un procuratore calcistico, ogni anno di una squadra diversa. Questa volta, pare, della fiorentina.

Per intenderci sei lí come una stronza a disfare valigie, quest’anno con il sottofondo di due bambine logorroiche che se la chiacchierano in una lingua sconosciuta, e ti tocca vederlo girare per casa concentrato nella seguente conversazione telefonica:

“Purtroppo Jovetich è andato al City e ora mi tocca investire tutto su Gomez”, o ancora: “ho bisogno di un centrocampo forte, la squadra è in costruzione e non mi so decidere”.

Ecco. Tu che sei dentro ad una Samsonite a smistare i vestiti sporchi, dividendo i capi bianchi da quelli colorati che fai?!

Ti stropicci gli occhi cercando di ricordare se hai fumato roba buona e rifletti sul perché tuo marito stia dicendo queste gigantesche cazzate.

Poi, d’improvviso, un’illuminazione:
siamo a fine agosto, il campionato inizia a settembre e Raiola si è giustamente messo al lavoro!

Dicesi “Fantacalcio”.

Cioè, capito!?!?!?
Non solo devo farmi due palle tante con il calcio, quello reale, e sorbirmi ogni partita del Milan.

Pure quello fanta (da fantasia) mi mancava.

Che tradotto in soldoni significa che da qui a maggio (fine del campionato per chi lo ignorasse) la nostra tv verrá monopolizzata da TUTTI gli imperdibili appuntamenti calcistici di serie A.

Sí, perchè il fantacalcio consiste nel tirare su una squadra “fantastica” di 11 giocatori scelti tra calciatori reali che giocano in serie A (anche in squadre diverse).

Quindi d’ora in poi, per 8 lunghissimi mesi, non dovremo guardare solo il Milan.
D’ora in avanti non si scappa e casa nostra tornerá ad essere il Bar dello Sport!

E quando non sará una fanta o una vera partita ecco che ci sará Pro Evolution Soccer (PES), gioco di calcio della Play Station che simula graficamente una partita vera.

Tu arrivi a casa bella bella e trovi tuo marito ed i suoi amici in piedi sul divano, strippatissimi ad insultarsi pesantemente, intenti in questo videogioco di calcio cosí realistico che i primi tempi mi domandavo perchè mai guardassero la partita con un joypad tra le mani.

Anche qui che cosa ci puoi fare!?!
Scuoti la testa.
Ti sforzi di trovare e ricordare almeno 10 buoni motivi per cui lo hai sposato, scacci l’idea di quell’atollo polinesiano in solitaria ricordandoti che nell’altra stanza dormono le vostre due creature e poi ti dici che tutto sommato, vista la popolazione maschile etero e single in circolazione, poteva di gran lunga andarti peggio.

E poi, parliamo di cose serie, mio marito è un eroe. Sí, perchè con i suoi amici sta salvando il mondo da continue e tremende invasioni aliene.
Noi tutti dovremmo loro un ringraziamento.

Dai, siate sinceri.
So che siete tantissimi lá fuori.
Modesti ma eroici appassionati di StarCraft.

Si tratta di un videogioco di strategia per pc. Per chi non sa minimamente di cosa io stia parlando ecco la definizione di Wikipedia: “ambientato nel XXVI secolo il gioco ruota intorno alle sorti di tre razze che si combattono per il dominio di un lontano settore della via lattea”.

Si gioca da due a otto persone e normalmente, per giocarci, Gigi si trova con i suoi amici in Skype e scatta la bagarre.

Tu cucini serena e senti dire in tono concitato:” daiiii che stai perdendo un sacco di marines!!!! Tu li attacchi da dietro e io li attacco da davanti” oppure:”droppa i marines in base!” (al che ti ricordi un improvviso appuntamento ed esci).

Devo dire che a casa mia non ci si annoia mai! Proprio mai!
“L’estate sta finendo e un anno se ne va”, direbbero i Righeira.
Ma le buone vecchie abitudini restano invariate.

Alla fine John Gray ha scritto un libro sulle differenze tra donne e uomini e, a voler guardare il titolo (“Gli uomini vengono da marte, le donne da venere”) anche lui sicuro sicuro giocava a StarCraft, tra la stesura di un capitolo e l’altro del suo libro.

Donne e uomini vengono da pianeti diversi e lontani tra loro.
È un dato di fatto.

L’uomo entra ed esce dalla sua caverna emotiva e quando ha le palle girate se la fa passare.
A volte con una birra, con due tiri ad un pallone, con una passeggiata o una partita a PES.

Noi donne, invece, ci prosciughiamo reciprocamente in infinite conversazioni perchè è il confronto a farci stare bene.
Noi ci facciamo un sacco di seghe mentali, passiamo ore a pensare, riflettere, sentiamo la necessitá di parlare, parlare e parlare sempre di qualcosa.

Gli uomini sono esseri semplici, lineari e paciosi, sin da giovanissimi.

Li prendiamo in giro ma sanno stare insieme e divertirsi senza necessariamente doversi confidare su qualcosa.

Noi che di “fanta” non sappiamo mettercene mai abbastanza nelle situazioni, dovremmo imparare a farlo, affrontando le cose con maggiore leggerezza.

Lancio uno spunto di riflessione a quelle donne che, come me, hanno uno sportivo o un guerriero per casa: fatevi due risate!
Le cose che contano davvero sono altre.

Loro, con i loro hobbies, non fanno male a nessuno e non saranno meno uomini, padri o amanti solo perchè investono parte delle loro energie in combattimenti alieni o partite di calcio.

Anche noi non siamo da meno con giornate isteriche, shopping compulsivo, uso spasmodico del telefonino, aperitivi sfogo con le nostre amiche (persino via Skype con le amiche lontane, perchè ogni scusa e’ buona per stappare un prosecchino), armadio straripante di nostri vestiti, borse e scarpe, maschere al cetriolo e passeggiatine per casa incelophanate dalla testa ai piedi come un salmone marinato con su i fanghi di Guam.

Senza eccessi e senza esagerazioni chiudiamo un occhio di tanto in tanto e ringraziamoli sinceramente perchè, se siamo ancora vive e vegete ed i nostri figli sono liberi da tiranni verdi con le antennine, è anche e soprattutto grazie a loro.

Potrebbe interessarti