Elda – parte I

di Francesca

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Qualche mese fa, in occasione di una delle manifestazioni pro-Venezuela, ho avuto il piacere di incontrare una persona deliziosa. Le nostre vite, quel giorno, si sono appena sfiorate e nessuno dei due avrebbe immaginato che le nostre rispettive famiglie fossero, in verità, a tal punto legate tra loro. Così che, una sera calda di inizio estate, ho provato, inaspettatamente, un brivido di freddo ed emozione nel ricevere un graditissimo messaggio.

Non solo avevamo trascorso un pomeriggio insieme in piazza Cordusio a spenderci entrambi per lo stesso meraviglioso paese in occasione della manifestazione di aprile.
C’ero anche io in diverse sue fotografie e filmati per essere intervenuta durante l’assemblea in merito alla desolante situazione venezuelana.
In quella lettera Pierluigi mi raccontava di conoscere molto bene la mia famiglia materna e di averlo scoperto leggendo qualche pagina del mio blog in “Album di famiglia”.

La madre di Pierluigi era stata una grandissima amica di Elda, una delle sorelle di mio nonno Tony.
Purtroppo non ho mai avuto il piacere di incontrarla e mai lo avrò perché è mancata da poco.
Ho saputo che i figli vivono ancora in Venezuela, chissà che con loro io non sia più fortunata. Mai dire mai!

Mi piace moltissimo riscoprire le mie origini e radici e ringrazio chiunque mi aiuti a farlo! Bè, ora lascio che a raccontarvi il resto siano le parole di Pierluigi.

A voi questa bella storia, perché i ricordi vanno tramandati e custoditi, senza rischiare che si perdano nel tempo.
Ringrazio con il cuore questo nuovo amico per avermi donato i suoi ricordi e per permettermi di pubblicarli.

ELDA
di Pierluigi Girelli

Bene, non saprei da dove iniziare.
Ma c’è sempre un inizio del filo, che dalla punta ti condurrà alla fine del racconto.
Mia mamma, Marisa Rossetto, è arrivata in Venezuela in nave con i miei nonni e sua sorella Danila Rossetto.
I miei nonni si chiamavano Pietro Rossetto e Maria Monesi in Rossetto (venivano dal Veneto).

Arrivarono in Venezuela a Puerto Cabello e lì vennero messi in quarantena.

Si trasferirono poi a Caracas, a Catia La Mar, nel Barrio Militar Propatria.
Successivamente si trasferirono a Chacao, nella calle Mis Encantos nell’edificio “Alco” e lì conobbero Pippo ed Elda.
Qualche tempo dopo si spostarono di nuovo, questa volta nell’edificio Santa Maria, limitrofo al precedente.

Da quel momento nacque una grandissima amicizia tra loro.

Mia mamma Marisa ha conosciuto tua mamma quando era piccolissima, appena nata (mia mamma invece aveva 14 anni), correva l’anno 1951.
In quell’epoca i tuoi a nonni avevano un catering per gli aerei a Maiquetia (mi racconta mia mamma)e qualche volta tua mamma trascorreva qualche ora con Elda a Caracas, perché i tuoi nonni erano molto impegnati con il lavoro giù a La Guaira.

C’era una coppia di conoscenti dei miei nonni (il signore che portò mio nonno in Venezuela per trovare l’America!!!), che quando andavano a far loro visita, essendo vicini di casa di Elda, si fermavano a giocare con tua madre piccola e la signora la chiamava “tutto burro”.

Mia mamma dopo poco iniziò a lavorare come segretaria alla “Tecnica Constructora”, che aveva sede nell’edificio POLAR in Plaza Venezuela.
Dopo un po’ di anni conobbe mio papà, che allora lavorava alla POLAR di Antimano. Si frequentarono per qualche anno finché non decisero di sposarsi, celebrando le loro nozze nella chiesa San Jose di Chacao.
I loro testimoni furono Pippo ed Elda.

Questa amicizia è stata sempre molto forte, quasi familiare, ed è durata per anni.

È stato un grande dispiacere per i miei genitori quando è mancacata Elda. Era una nobile persona.
Sono stati anni molto belli ed era sempre molto piacevole incontrarci.

Quando andavamo a Caracas il più delle volte sostavamo da loro ad Altamira nel edificio Terekay, ancora ricordo che quando arrivavamo Elda ci preparava il the, me lo ricordo con tanto amore perché era buonissimo.

Elda è sempre stata una persona con tanto spirito, voglia di vivere e tanto cuore.
Di suo marito Pippo ricordo grandi suonate con la sua chitarra (era bravissimo) anche se dopo, con la vecchiaia, era diventato tremendo con Elda, ma in ogni caso bisogna conservare sempre i ricordi più belli delle persone.

Se chiedi a tua mamma di sicuro ti racconterà di Elda, sei una sua pro-nipote.

Ricordo che i tuoi nonni avevano il catering per gli aerei a Maiquetia… me lo ricordo molto bene perché, anche se ero piccolo, a me già piacevano molto gli aerei.

La casa di Pippo ed Elda spesso ospitava diversi cantanti italiani famosi.

Ricordo che me lo raccontava spesso mia madre…di sicuro Teddy Reno e forse Rita Pavone e Aldo Donà.

Pippo suonava in vari locali famosi a Caracas, penso pure al “Pasapoga”, frequentato anche dal presidente Perez Jimenez, sulla Avenida Urdaneta (conservo ancora dei paletti, chiamiamoli così, di quelli che si mettevano nei cocktail, dati a mia madre da Elda).

Loro venivano a visitarci molto spesso a Puerto La Cruz negli anni ’70, venivano con i figli e i loro mariti e passavamo giornate e serate bellissime.

Quando andai a studiare a Caracas nel 1983, prima di trovare una casa sono stato da Elda per circa 2 mesi ad abitare e poi sono andato a casa di Pierluigi (figlio di Elda) e Mari, sua moglie…
ti dico solo che il loro figlio Maurizio è nato che io stavo ancora lì da loro.

Questa, Francesca, è solo una prima parte…fammi fare un respiro e continuerò a raccontarti il resto….

– nella foto in altro, scattata a Caracas negli anni ’50, da sinistra: Pippo, Elda, Piero (il nonno di Pierluigi), Marisa (la mamma di Pierluigi), Maria (nonna di Pierluigi)-

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