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La mia casa è il Venezuela
Ero in Grecia quando ho ricevuto questo bellissimo messaggio del mio amico Cono.
Se non lo conoscete ancora non perdetevi la sua rubrica qui sul blog. E’ un grande amico, ma oltre a questo un grandissimo uomo.
E poi prova un amore profondo e grandissimo per il nostro paese, esattamente come me e Odilia, altro tassello fondamentale di questo piccolo mosaico che abbiamo creato insieme.
Vi riporto la traduzione al testo che segue con un po’ di ritardo, perché merita davvero! Ma soprattutto perché, come ogni pezzo scritto o tradotto dal nostro Cono, mi riporta indietro nel tempo, negli anni dolci e belli di un Venezuela che oggi non esiste più, se non nei nostri ricordi. Grazie come sempre Conito.
Di Leonardo Padron
Traduzione di Cono Carrano
La mia casa, per essere precisi, confina a nord con il festoso Mar dei Caraibi, a sud con la fantastica foresta del Brasile, ad ovest con chilometri di vallenato, cumbia e fratellanza colombiana, e ad est, con la vastità dell’Oceano Atlantico e con la diatriba storica, tornata in auge, dell’eterna contesa della Guyana.
La mia casa ha come tetto un cielo che è azzurro tutto l’anno, ha un clima fatto di maniche corte, di facili risate e possiede un vasto catalogo di spiagge uniche al mondo. A percorrerla in lungo e in largo ci si imbatte nelle sue impressionanti cadute d’acqua, nella nebbia a cavallo tra le sue lande, nei suoi alberi rotondi e in un sole fatto di tamarindo e papelon.
La mia casa ha 30 milioni di abitanti, ed è popolata da un oceano di donne bellissime, notturne e sensuali. La sua geografia può risultare veemente e delirante. È stata soprannominata Terra di Grazia, Piccola Venezia, Il Nord del Sud, El Dorado, Crocevia di Razze e Paradiso Perduto. A casa mia si balla ad ogni angolo, si beve birra senza pietà, si collezionano abbracci, si fa l’amore in ogni atrio e si ride fino al giorno successivo.
A casa mia c’è la mia infanzia, la mia finestra, la mia lampada, il mio dolce preferito, la mia macchina, la lista dei miei amici, il mio cinema abituale, il mio itinerario di librerie, il mio stadio di baseball, le mie abitudini e le mie preferenze. Il sole nasce e tramonta sopra di lei. E si dà il caso che la mia ragion d’essere, quel che parla di me, e che mi definisce, coincide perfettamente con ogni angolo di questa mia casa. È il domicilio di tutti i miei entusiasmi e delle mie ossessioni.
Un’intera vita trascorsa in quella casa, ed un’intera vita è molto tempo. È tutto il tempo. Una vita ammobiliata dai miei anni, dai miei successi e i miei migliori insuccessi. E mi succede che, nonostante tutto questo, io debba ritrovarmi a spiegare perché non voglio andarmene da casa mia…
Il Venezuela è la mia casa.
Testo originale:
Mi casa, si me pongo específico, limita al norte con la fiesta que es el Caribe, al sur con la selva fantástica de Brasil, al oeste con kilómetros de vallenato, cumbia y hermandad y al este con la vastedad del Atlántico y ese litigio histórico, otra vez de moda, que es Guyana. Mi casa tiene el techo azul casi todo el año. Mi casa es un clima de mangas cortas y risa fácil. Mi casa tiene un catálogo de playas irrepetibles. Y si la camino a fondo me topo con la belleza de sus abismos de agua, con la neblina a caballo de sus páramos, con sus árboles redondos, con su sol de tamarindo y papelón. Mi casa tiene 30 millones de habitantes. Tiene un océano de mujeres hermosas, nocturnas y sensuales. Mi casa es una geografía vehemente y delirante. La han llamado Tierra de Gracia, Pequeña Venecia, Norte del Sur, El Dorado, Crisol de Razas, Paraíso Perdido. En mi casa se baila en todas las esquinas, se toma cerveza sin piedad, se coleccionan abrazos, se hace el amor en cada vestíbulo, y se hace el humor hasta el amanecer.
En mi casa está mi infancia, mi ventana y mi lámpara, mi postre favorito, mi carro, mi lista de amigos, mi cine recurrente, mi ruta de librerías, mi estadio de beisbol, mi zona de costumbre y apegos. El sol nace y se pone en mi casa.
Resulta que mi razón de ser, lo que me explica y define, limita por todas partes con mi casa. Este es el domicilio de mis entusiasmos y obsesiones.
Tengo una vida entera en ella. Y una vida entera es mucho tiempo. Es todo el tiempo. Una vida amueblada por mis años, mis logros y mis mejores fracasos.
Y sucede que a pesar de todo eso, tengo que explicar por qué no me quiero ir de mi casa… MI CASA ES VENEZUELA.
En mi casa está mi infancia, mi ventana y mi lámpara, mi postre favorito, mi carro, mi lista de amigos, mi cine recurrente, mi ruta de librerías, mi estadio de beisbol, mi zona de costumbre y apegos. El sol nace y se pone en mi casa.
Resulta que mi razón de ser, lo que me explica y define, limita por todas partes con mi casa. Este es el domicilio de mis entusiasmos y obsesiones.
Tengo una vida entera en ella. Y una vida entera es mucho tiempo. Es todo el tiempo. Una vida amueblada por mis años, mis logros y mis mejores fracasos.
Y sucede que a pesar de todo eso, tengo que explicar por qué no me quiero ir de mi casa… MI CASA ES VENEZUELA.
Leonardo Padrón