#Segna(il)libro: L’arte di essere fragili di Alessandro D’Avenia

di Lalla

#Segna(il)libro: L’arte di essere fragili di Alessandro D’Avenia

“L’arte di essere fragili” è il nuovo libro di Alessandro D’Avenia.

Professore di un rinomato liceo di Milano, nel 2010, con l’opera “Bianca come il latte, rossa come il sangue” si afferma come scrittore. Allora lavoravo ancora in libreria e ricordo bene che fu un libro che ebbe un grande clamore; lo leggevano soprattutto i ragazzini di prima e seconda liceo dietro consiglio degli insegnanti.

Così, incuriosita dal successo, provai a leggerlo anch’io ma rimasi delusa: la storia di due adolescenti in un linguaggio eccessivamente semplice, se pur appropriato all’opera, e poco accattivante per i miei gusti, non richiamò per nulla la mia attenzione. Abbandonai la lettura dopo una quarantina di pagine.

Martedì 15 novembre, però, quando un’amica mi ha proposto di assistere alla rappresentazione di Alessandro D’Avenia della sua ultima opera, al teatro Carcano di Milano, non ho esitato: conscia del fatto che ascoltare non è come leggere e che sono passati anni dall’incontro con la sua prima opera, ho dato (o forse mi sono data) una seconda chance a questo autore, certa di avere il piacere di sentir parlare del poeta che ha consacrato il mio amore per la letteratura italiana, del poeta della luna, della solitudine, di Giacomo Leopardi, il fulcro de “L’arte di essere fragili.”

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Stupefatta. Senza parole. Per una sera sono tornata sui banchi di scuola, in un’aula senza pareti, ad ascoltare apparentemente una lezione di letteratura italiana ma nella realtà dei fatti una lezione di vita attraverso l’attualizzazione di Giacomo Leopardi.

A rendere tutto tremendamente bello ed eccezionale è stata anche la scelta dell’autore, in collaborazione con il regista Gabriele Vacis, di non servirsi dei grandi artifizi del teatro, come scenografie elaborate e costruzione di personaggi ad hoc, ma di ricreare sul palco semplicemente un ambiente a lui familiare e consono, un’ aula scolastica.

Così, contornato dai suoi ragazzi, quelli che quotidianamente seguono le sue lezioni, ha tenuto una lezione unica e speciale per loro e per tutti gli spettatori presenti in sala.
Chissà in quanti in platea abbiamo pensato “Ah! Se avessi avuto un professore così..” , “Ah! Se oggi fossi un suo studente…” !!
“… Quando la vita da anonima che sembra ti inizia a dare del tu, si dilata tutto perchè non c’è nulla da fare, ti deve solo illuminare…non c’è nulla da dire, hai incontrato la bellezza.”
Ecco, quella sera la vita ha iniziato a darmi del tu e lì, dalla platea osservavo “la Bellezza” di quello che non era un vero e proprio spettacolo teatrale ma era la “chiamata ad essere presenti”, come dice D’Avenia interpretando Leopardi (bellezza che deriva dal greco kalòs = bello, kaléo = chiamare ovvero chiamare la bellezza). Io mi sono persa in questa bellezza, in questa lezione di vita. Sono stata rapita.
“……e sapete cos’è il rapimento per Leopardi? ” dice D’Avenia. “Il rapimento ha a che fare con la fragilità non con la forza.. il rapimento è Amore. (prima fase) Poi arriva anche l’illusione, il disincanto (seconda fase)… e infine arriva la fase della riparazione, dell’essere fragili.” Queste sono le tre fasi di Leopardi interpretate da D’Avenia.
E prosegue….

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E sapete cosa è necessario per vivere questa fase? Gli amici. Leopardi infatti incontra l’amico che lo salva: gli amici ti raccolgono in questo momento di fragilità e ti fanno vedere che c’è altro oltre la difficoltà.” Ma quanto è attuale questo pensiero? D’Avenia parla della fragilità di Leopardi e di quanto il poeta aveva annunciato quello che sarebbe accaduto un secolo dopo.
Chiude la sua splendida performance con grande maestria ed eleganza lasciando un messaggio per tutti: “L’arte di essere fragile è l’arte di essere pronti a donare un pò più luce a chi abbiamo accanto.”
Io non aggiungo altro. Solo che merita di essere letto e ascoltato in teatro! (questa era solo il primo appuntamento di tante altre presentazioni).

Se vuoi leggere anche la precedente recensione di Laura, puoi trovarla nella sua rubrica.

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