Wallabies: lo scout robotico che aiuta l’uomo a superare i suoi limiti

di Francesca

Wallabies: lo strumento di machine learning che aiuta l’uomo a superare i suoi limiti

Applica intelligenza artificiale al calcio ed è un vero e proprio osservatore robotico

Sono passati diversi anni (almeno 6) da quel difficilissimo periodo in cui mio marito Luigi, ancora commercialista a tempo pieno, tornava a casa ogni sera nervoso ed esausto dopo aver trascorso ore ed ore davanti alle celle di un file Excel infinito, ad inserire centinaia di variabili sui giocatori della squadra di calcio di cui stava seguendone la valutazione.
E devo ammettere che in quei primi tempi non fui pronta a prenderlo sul serio quando fantasticava sulla possibilità di semplificare un tale lavoro attraverso algoritmi di intelligenza artificiale.
Eppure lui andò avanti per la sua strada, intensificando le sue ricerche in questo ambito.
Chiese a Marco, il suo amico di sempre, di accompagnarlo in questa avventura e poi a Federico, suo amico e collega, di unirsi al gruppo di lavoro e di credere in un nuovo progetto.
Nel giro di poche settimane il team si era già ampliato con giovani e talentuosi matematici, milioni di dati e i primi algoritmi d’intelligenza artificiale a cui attingere.
Una sera dello stesso periodo uscimmo a cena con Marta e Checco, due cari amici.
Eravamo in un ristorante giapponese che oggi non esiste nemmeno più ed iniziammo a parlarne.
Luigi raccontava il suo progetto.
Tutto bellissimo, ma possibile che questa società non avesse ancora un nome?
Ricordo che tra una risata e l’altra ognuno di noi iniziò a sparare nomi a caso. 
Finché Checco non disse: “Chiamalo Wallabies, come i cangurini australiani“.
Ci piacque subito e brindammo a questo nuovo inizio e a Wallabies!
Da allora ci sono stati alti e bassi, come d’altronde ci sono stati per me e per la mia attività.

Con chi collabora oggi Wallabies?

In questi anni Wallabies è cresciuto e ha vantato collaborazioni importanti con diversi club di calcio, quali Atalanta, AC Monza, Sassuolo e Parma.
Però, in tanti anni e parlando di così tante cose diverse sul mio blog, mi sono resa conto di non aver mai scritto nulla su Wallabies e credo sia arrivato il momento di farlo.

Prima di tutto: Cos’è Wallabies?

Wallabies è una startup tutta italiana fondata nel 2016 e tra le più attive in ambito calcistico e sportivo in generale, pensata per supportare lo scouting e monitorare in maniera scientifica le performance dei calciatori sia in Italia sia nel resto del mondo.
Wallabies è un “osservatore” molto speciale che osserva, appunto, ogni giocatore e ogni partita di 40 campionati; può ricordare ogni singolo gesto di circa 60.000 giocatori; ha una metrica oggettiva; ha accumulato “esperienza” guardando più di 6.000 partite e impara qualcosa in più ogni giorno, con l’unica particolarità di essere “robotico”.

L’idea alla base di Wallabies è quella di usare strumenti di data science in campo sportivo, implementando sistemi e algoritmi per analizzare enormi quantità di dati in breve tempo. Attualmente nella fase di scouting la maggior parte del tempo viene impiegata nella ricerca di un giocatore a scapito dell’analisi del giocatore stesso.

Wallabies punta invece a invertire questa proporzione, cercando di minimizzare al massimo il tempo della ricerca di un calciatore per permettere alla squadra di dedicarsi completamente all’analisi.

Il lavoro svolto dalle macchine di Wallabies può essere paragonato a quello di 400 osservatori, con tutti i benefici che ne conseguono.

Wallabies non vuole sostituirsi all’uomo, ma può rappresentare un fondamentale supporto strategico e un prezioso vantaggio competitivo sulla concorrenza: uno strumento di machine learning può aiutare l’uomo a superare i suoi limiti.

L’uomo e la macchina

machine learning

 

 

 

 

 

 

L’uomo ha una capacità innata nel prendere decisioni, nel prendere la scelta migliore, nel percepire cose che sfuggono ai più, nel saper riconoscere il talento, mentre una macchina solitamente ha la capacità opposta, ovvero guardare “tutto” per cercare di dare risposte semplici.

Wallabies ha perciò dato vita a uno “scout robotico” capace di guardare più di 8mila partite l’anno e registrare ogni singolo gesto dei calciatori in attività e che ogni giorno impara qualcosa (machine learning).

Le analisi di Wallabies infatti sono basate su circa 7mila variabili per giocatore per partita e permettono di monitorare ad oggi circa 40.000 giocatori di 25 leghe diverse.

Wallabies ha il vantaggio di pesare ogni gesto positivo e negativo e attribuirgli un peso in modo da poter fornire liste di giocatori con le migliori prestazioni.

La forza dei loro algoritmi risiede nella precisione dell’analisi sulle performance dei calciatori che riescono a individuare grazie ai dati e che rendono il giudizio oggettivo.

Per fare lo stesso lavoro di analisi e di scrematura sui calciatori di tutti i campionati in giro per l’Europa il Sud America e il nord America ci vorrebbero centinai di osservatori.

Quale utilità può portare Wallabies al lavoro di una squadra di calcio?

Wallabies è uno strumento di supporto allo scouting.

In particolare è molto utile nella preselezione dei profili, ovvero la ricerca costante dei giocatori da monitorare per un futuro acquisto.

Questa è una fase che richiede molto tempo, dedizione e metodo.

Con l’aiuto della piattaforma messa a disposizione di Wallabies le operazioni risultano più snelle e sicuramente più efficienti.

Lo strumento permette un’analisi dati approfondita che affiancata alle relazioni degli scout permette un mix di valutazioni oggettive e soggettive molto utili per la scelta finale.

Inoltre, visto il momento particolare in cui ci troviamo, avere più informazioni possibili e precise basate sui dati, può aiutare molto. Avendo difficoltà ad andare negli stadi questo strumento fornisce una panoramica oggettiva sul rendimento dei calciatori, sia storico che attuale.

Cos’è l’apprendimento automatico?

La forza di questi algoritmi risiede nella loro capacità di auto-perfezionarsi e sono conosciuti nel mondo dell’intelligenza artificiale come algoritmi di apprendimento automatico.

In altre parole, dato un set di dati molto ampio, vengono estratte, gestite ed elaborate tantissime informazioni calcistiche su ogni singolo giocatore al fine di trovare giocatori comparabili, di cui poter conoscere anche il loro valore di mercato, la loro classifica e, ove possibile, di prevedere persino le loro future prestazioni sportive.

Cos’è l’indice di performance Wallabies?

È una metrica oggettiva fatta per racchiudere in un unico indice, da 0 a 100, l’analisi della prestazione di un giocatore in relazione alla sua posizione in campo.

Si basa su un algoritmo, che viene “addestrato” sulle statistiche nel loro database per valutare le prestazioni del giocatore.

Wallabies analizza circa 7.000 variabili che descrivono il comportamento di un giocatore per ogni partita.

Qual è la classifica dei giocatori?

Grazie al loro osservatore robotico, in grado di giudicare le prestazioni di un giocatore come farebbe uno scout, Wallabies è in grado di monitorare tutti i giocatori presenti nel suo database e può evidenziare i migliori giocatori divisi per ruolo, per età, per torneo, per modulo o per posizione in campo.

Come analizza la difficoltà di un campionato?

Ogni campionato è diverso e giocare in Premier è più difficile che giocare in Belgio.

Le reti neurali degli algoritmi Wallabies rendono le prestazioni di tutti i giocatori comparabili indipendentemente da dove giochino.

Valutazione

Valutare non significa dare il valore della vendita o dell’acquisto che dipende molto dalle negoziazioni, ma fornire il valore della performance che il mercato è disposto a pagare.

Cioè, quanto il mercato apprezzi quelle specifiche prestazioni in un giocatore.

Quali sono le variabili?

Wallabies usa circa 7000 variabili per giocatore per partita, ma non tutte sono rilevanti.

Maggiore è il numero di variabili analizzabili da parte di Wallabies e più accurato risulterà il confronto.

Perché l’intelligenza artificiale?

L’intelligenza artificiale non è una limitazione ma una risorsa.

Non sostituisce un osservatore umano, ma offre un sostegno e un aiuto e un’ottimizzazione del tempo.

L’uso dell’intelligenza artificiale da parte di Wallabies serve a spostare il tempo degli scout dalla ricerca all’analisi.

La memoria di una macchina, contrariamente a quella di un uomo, è infinita e ricorda ogni singolo gesto di ogni singolo atleta.

Tutto ciò di cui ha bisogno un club oggi per lo scouting è Wallabies

Pensate che vantaggio poter passare una rosa di 70.000 giocatori ad un elenco di 10 sportivi in meno di 1 minuto!!!

Grazie al loro indice di performance, infatti, Wallabies offre la possibilità  di trovare i giocatori desiderati in pochissimo tempo.

Basato sull’intelligenza artificiale

Il loro indice delle prestazioni è basato sull’intelligenza artificiale e consente di confrontare tutti i giocatori quotati sul mercato ad un livello uniforme.

Non importa in quale campionato siano i giocatori, il loro indice considera le differenze e offre un confronto generale.

Con questo strumento, quindi, una squadra potrà ottenere il miglior rapporto qualità-prezzo e trovare i giocatori ancor prima che lo faccia il mercato!

Insomma, ormai me lo chiedo anche io che non sono propriamente una tifosa e che mal sopporto il fatto di avere un gatto che si chiama Milan e una connessione wifi che si chiama “Franco Baresi” :

perché mai una squadra di calcio non dovrebbe avvalersi dell’intelligenza artificiale e degli innumerevoli vantaggi offerti da servizio come Wallabies?

chiedete anche voi la vostra prova gratuita!

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