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Di nuovo alla scoperta del Latte Qualità Alto Adige: visita delle latterie e dei masi conferitori
Come sapete, ormai da qualche mese, Luisa ed io, abbiamo il piacere di raccontarvi l’universo del settore lattiero-caseario alto atesino, grazie a frequenti viaggi sul posto, alla scoperta del territorio, delle latterie facenti parte della Federazione Latterie Alto Adige e alle visite presso alcuni dei tanti masi conferitori dell’oro bianco, ovvero il delizioso latte che permette la produzione di prodotti di altissima qualità.
Prodotti che, per l’appunto, identifichiamo proprio grazie al marchio Qualità Alto Adige.
Il marchio di qualità per il latte e i latticini dell’Alto Adige garantisce un’accurata selezione e una lavorazione responsabile delle materie prime.
In più di un’occasione, durante l’ultimo anno, entrambe abbiamo avuto modo di scrivere sui rispettivi blog delle nostre emozionanti visite in Alto Adige e delle bellissime scoperte fatte viaggio dopo viaggio.
Ogni volta alla scoperta di una nuova zona
Ogni volta siamo partite alla scoperta di una zona diversa (a tal proposito QUI trovate il link diretto al post precedente), proprio per conoscere in modo sempre più approfondito questo territorio incantevole e, considerato che, come vi dicevo, Luisa ed io siamo per lo più focalizzate sul settore del latte (nonostante l’Alto Adige vanti numerose altre eccellenze enogastronomiche e non solo), per portarvi a visitare con noi i masi conferitori di latte e le latterie che lo utilizzano per produrre i loro prodotti.
Le latterie e i masi conferitori
Ogni volta abbiamo potuto visitare organizzatissime e futuristiche aziende, così come piccoli e grandi masi immersi nel verde, dove i contadini, soci delle latterie, insieme alle loro instancabili mucche, lavorano incessantemente per tutto l’anno, senza concedersi un solo giorno di stop, qualsiasi siano le condizioni climatiche o le festività comandate imposte dal calendario.
Visitare i masi è ogni volta molto particolare.
Prima di tutto perché sono luoghi strettamente collegati alle famiglie che vi abitano e poi perché il rigore e la bellezza altoatesina si ritrovano anche in queste dimore così belle e accoglienti.
12-15 mucche per maso
Ogni stalla poi, è organizzata in modo diverso, anche a seconda del numero totale di mucche che, come abbiamo già spiegato in molte occasioni, sono generalmente tra le 12 e le 15 per maso.
Ogni volta ci seguite anche in tempo reale tramite le stories.
Lo avete fatto anche durante il nostro ultimo viaggio e una cosa che mi ha impressionata molto è che in tanti avete commentato le mie stories sottolineando quanto le stalle sembrassero dei veri e propri alberghi a 5 stelle per mucche.
Non posso che essere d’accordo con voi.
Dettagli che fanno la qualità
Perché d’altronde, questo non è affatto marketing, vi posso assicurare che quello che viene raccontato dalle aziende produttrici di latte e latticini altoatesini facenti parte della Federazione, è assolutamente vero.
La verità è che, dalla mattina alla sera, veniamo letteralmente bombardati di informazioni fuorvianti e non sempre attendibili.
La pubblicità stessa alle volte risulta ingannevole e questo ci ha portati, negli anni, a filtrare maggiormente tutto quello che ci viene trasmesso, non fidandoci mai del tutto.
Lo facciamo nella vita di tutti i giorni e lo facciamo anche quando ci ritroviamo al supermercato a spingere il nostro carrello tra corridoi straripanti di prodotti così diversi tra loro.
Non sto criticando questo atteggiamento prudente, anzi.
Informiamoci sempre sui prodotti che mettiamo sulle nostre tavole
Sono assolutamente dell’idea che bisogni sempre documentarsi e, in questo caso, il coinvolgimento mio e di Luisa ha proprio questa finalità.
Vi posso assicurare (e se ci seguite ed apprezzate avrete ormai capito come siamo fatte e quanto risulti per noi fondamentale parlare quasi esclusivamente di prodotti e servizi in cui crediamo noi per prime) che per noi raccontare il settore lattiero-caseario altoatesino, è davvero motivo di grandissimo orgoglio.
Devo ammettere che, oltretutto, farlo risulta essere anche semplice.
Questo perché sappiamo di parlare di prodotti unici, garantiti da controlli severissimi e quotidiani e quindi non dobbiamo fare poi molto, se non prestarvi i nostri occhi perché possiate a vostra volta vedere come nasce un prodotto lattiero caseario a Marchio Qualità Alto Adige e capire cosa distingua questi prodotti da tutti gli altri in circolazione.
Cosa vi guida solitamente nei vostri acquisti?
Non so voi ma io me lo sono chiesta diverse volte e sono arrivata a definire 4 principali aspetti in grado di influenzare i miei primi acquisti (per “primi acquisti” intendo l’acquisto che faccio per la prima volta di un prodotto non ancora provato):
- L’impatto che le confezioni hanno su di me, come si presentano e come appaiono;
- Il fatto che io abbia sentito nominare quel prodotto o se sia del tutto sconosciuto (chiaramente la pubblicità mi aiuterà a sentirlo più “nelle mie corde” di altri);
- La reputazione che ho percepito di quel dato prodotto. Me ne hanno parlato? Ne ho sentito parlare bene?
- Il costo.
Negli anni però, un po’ perché è aumentata la mia consapevolezza, un po’ perché ho imparato a documentarmi e a scegliere di risparmiare in altri ambiti della mia vita ma non su quello che porto in tavola, l’ultimo punto ha smesso di essere tra le priorità, soprattutto quando si parla di differenze minime e di beni di quasi-prima necessità.
Anche perché il costo non dipende, come in molti erroneamente credono, solo dai budget investiti in pubblicità di cui dover rientrare.
Qualche centesimo di euro in più su uno yogurt o su una mozzarella piuttosto che sull’altra, hanno motivo di esistere dal momento in cui dietro vi è tutto quello che esiste dietro al Marchio Qualità Alto Adige.
E questi centesimi in più sono ampiamente giustificati da una serie di fattori che, anche se vi ho già scritto in articoli precedenti, non mi stanco ma di ripetere perché ci tengo davvero a trasmettere:
Pochissime mucche curatissime, per stalla e, di conseguenza, una cura quasi maniacale di ogni animale, che le fa diventare a tutti gli effetti parte della famiglia.
La maggior parte delle mucche vengono lasciate libere di pascolare nei prati verdi circostanti per molti mesi l’anno.
Il foraggio previsto per loro è sempre a base di fieno ed erbe spontanee di montagna.
Nel processo produttivo, dall’alimentazione del bestiame fino alla lavorazione, non vengono utilizzati organismi geneticamente modificati.
Ogni giorno, che piova, nevichi, che ci siano 25° o che le temperature siano di molto sotto lo zero, che sia Natale, Pasqua o Capodanno, i contadini si svegliano e iniziano la mungitura.
Pochi lo sanno ma le mucche sono esseri molto abitudinari e anche una routine il più possibile costante è in grado di farle stare bene.
Ogni giorno, di conseguenza, i camion cisterna si mettono in moto per raggiungere tutti i masi dei contadini soci delle latterie per prelevare il latte appena munto e non ritardare in nessun modo l’arrivo dell’oro bianco nelle rispettive latterie.
Detto così, per chi per esempio, come me, abita in piena Pianura Padana, sembrerà una cosa da niente.
Ma voi chiudete gli occhi (dopo aver finito di leggere questa frase) e immaginate che questo, accadendo ogni giorno dell’anno, possa succedere anche dopo una grandissima nevicata e che i camion cisterna debbano raggiungere masi arroccati sulle montagne, magari ad altissima quota, su stradine impervie (la maggior parte dei masi conferitori, infatti, si trovano ad oltre 1000 metri di altezza).
Lo avete immaginato? Ecco.
Non ho ancora finito con la descrizione di quanto accada ogni giorno in Alto Adige, ma sono sicura che molti di voi avranno già chiaro il perché i prodotti a Marchio Qualità Alto Adige abbiano decisamente una marcia in più.
Già sui camion cisterna (che non dovete immaginarvi come dei grossi serbatoi e basta, ma come ritrovati tecnologici molto avanzati) il latte viene analizzato per giocare d’anticipo e perché in azienda arrivi solo latte di ottima qualità.
I controlli non sono finiti perché i controlli si ripetono appena scaricato nelle latterie in modo che al reparto produttivo arrivi solo il latte migliore, pronto per essere lavorato e distribuito puro o trasformato in ottimo yogurt, burro, mozzarella, ricotta e formaggi da tavola.
La provenienza e la ricerca della qualità in tutte le fasi della catena di produzione del latte conferiscono valore aggiunto ai prodotti dei masi e delle latterie.
Nel processo produttivo, dall’alimentazione del bestiame fino alla lavorazione, non vengono utilizzati organismi geneticamente modificati.
Stiamo quindi parlando di prodotti di altissima (obiettivamente è così) qualità, che subiscono severi e frequenti controlli e che vengono realizzati partendo da una materia prima più unica che rara: il latte dei masi di montagna altoatesini.
In Alto Adige i produttori di latte garantiscono il sostenimento di un’economia sostenibile e rispettosa della natura.
Dove andare, dove mangiare e dove dormire a Bolzano
Come vi dicevo ogni volta che torniamo in Alto Adige, Luisa ed io veniamo accompagnate alla scoperta di una zona diversa da quella visitata la volta precedente e con l’occasione riusciamo quindi a visitare sia le latterie che i masi conferitori.
Questa volta, oltre ad aver potuto ammirare tantissimi nuovi piccoli dettagli enfatizzati dai colori dell’autunno (eravamo state a luglio, in piena estate l’ultima volta), il nostro tour si è concentrato nelle zone di Bolzano e Merano e le latterie incontrare sono state MILA e Latterie Merano.
Come sempre mi piace riportarvi il nostro programma di viaggio perché, essendo organizzato stupendamente da IDM Alto Adige, mi sembra utile lasciarvi anche qui qualche buon suggerimento qualora voleste tornare e regalarvi qualche giorno in zona.
Goldenstern Townhouse nel centro storico Bolzano
Appena arrivati in treno a Bolzano abbiamo raggiunto a piedi l’hotel dove avremmo dormito: il Goldenstern Townhouse, un luogo incantevole in pieno centro a Bolzano, dove moderno e antico si fondono perfettamente e dove un restauro scrupoloso e spettacolare ha saputo lasciare testimonianza di una storia di oltre 800 anni.
Questo luogo così elegante e particolare, infatti, ci racconta di quando Bolzano era un importante centro di commercio e di mercato di spezie, vini e tessili.
Al Goldenstern Townhouse troverete ogni comfort. Arredato con molto gusto (e tantissime piante!!!) lasciatevi incantare da soffitti in stucco, volte a crociera e affreschi di scuola giottesca, che si sposano splendidamente con oggetti di design e complementi d’arredo modernissimi.
Vögele: una locanda tradizionale sotto i portici di Bolzano
Lasciate le valigie ci attendeva un pranzo tipico in una locanda tradizionale di Bolzano: Vögele, nel centro storico di Bolzano.
Ogni piatto proposto in menù segue ricette tradizionali, sapientemente rivisitate in chiave moderna.
Qui ho scelto una selezione di canederli straordinari! Concedetevi una pausa pranzo o una cena in questa locanda e non ve ne pentirete!
Lo ammetto: sarebbe stato molto più facile tornare in hotel per una siesta visto che il canederlo è buonissimo ma non proprio leggero.
Ma, nonostante l’atmosfera rilassata e sempre meravigliosa che caratterizza ogni nostra trasferta in Alto Adige, eravamo lì per lavorare!
Visita della Federazione Latterie Alto Adige
E allora via alla volta della Federazione Latterie Alto Adige a Bolzano, per incontrare la direttrice Annemarie Kaser.
Di cosa si occupa la Federazione Latterie Alto Adige:
La Federazione Latterie Alto Adige cura gli interessi delle nove cooperative lattiere della regione.
Il suo obiettivo principale è supportare e consigliare i soci, nonché coordinare gli interessi di settore.
La Federazione si pone inoltre come garante dell’inconfondibile qualità del latte altoatesino, avvalendosi di una fitta rete di controlli sull’intera filiera produttiva, dalle condizioni degli animali, al loro foraggiamento, passando per la produzione del latte e fino alla lavorazione del prodotto finito.
E’ stata una visita molto utile e interessante che ci ha permesso di consolidare ulteriormente la nostra già altissima considerazione di questo settore.
Visita guidata della città di Bolzano
Terminato il nostro incontro presso la Federazione, abbiamo goduto di una bellissima visita guidata del centro storico di Bolzano con la guida turistica Petra Überbacher.
Abbiamo scoperto una città incantevole, ricca di palazzi storici ed eleganti, ordinata, internazionale e dinamica.
Ricca di arte, monumenti, ma anche di negozi, locali, ristoranti e punti di ritrovo per persone di tutte le età.
Quanto tempo ci vorrebbe per vedere tutto anche in una città come Bolzano.
Le cose belle non finiscono mai, per questo mi riprometto, dopo ogni tour, di tornare a stretto giro con la mia famiglia: per regalarmi qualche giorno in più in loro compagnia in luoghi che ogni volta mi rubano il cuore.
Petra è riuscita a contagiarci con il suo entusiasmo e a mostrarci tanti piccoli particolari molto interessanti all’interno del Duomo di Bolzano.
Terminato il nostro giro di Bolzano (purtroppo non completo per mancanza di tempo), siamo rientrati in hotel per una doccia veloce prima di cena.
Café Thaler nel centro storico di Bolzano
La prima sera abbiamo cenato nel Ristorante – Café Thaler nel centro storico di Bolzano.
Piatti della tradizione accanto ad altri più moderni ed innovativi, con qualche proposta anche di pesce e tantissima offerta di verdure (cosa non frequente che io apprezzo sempre molto).
Si tratta di un locale di tendenza dall’arredamento molto particolare, che funziona, oltre che come ristorante, come bar e cocktail lounge.
Se le temperature lo concedono chiedete di poter mangiare sulla grande terrazza panoramica che offre una vista mozzafiato sugli eleganti palazzi della città.
Una delle particolarità di questa location originalissima, è che tutto quello che è esposto è in vendita.
Esattamente come le renne decorative che troneggiavano sul nostro tavolo e che Luisa non si è lasciata sfuggire l’occasione di acquistare (una per lei e una per me, “per decorare la nostra tavola a Natale durante i nostri eventi” – mi ha prontamente detto per giustificare l’acquisto e farlo passare come un’esigenza lavorativa).
Terminata la cena abbiamo bevuto un drink presso lo storico Hotel Laurin di Bolzano e, a seguire, siamo tornati in hotel per una lunga e gradevolissima dormita, impazienti che arrivasse il nuovo giorno per visitare i masi e le latterie come da programma.
E così il giorno successivo, dopo una bella colazione circondate dalle gigantesche piante dell’hotel, ci siamo messi in moto per iniziare il nostro tour alla scoperta del latte Alto Adige a tutti gli effetti.
Le mucche felici sono quelle che producono il latte migliore
Mila e il maso conferitore Leitnerhof
Il nostro secondo giorno a Bolzano è cominciato con la visita presso la latteria/cooperativa Latte Montagna Alto Adige Mila , nota per l’ampia gamma di prodotti proposti.
Pensate che sono ben 2.400 le famiglie di contadini di montagna di tutto l’Alto Adige che conferiscono a questa latteria il loro latte.
Dopo una breve chiacchierata e una deliziosa degustazione di prodotti Mila (i miei preferiti restano lo Skyr bianco e quello alla vaniglia), siamo partiti verso il maso conferitore Leitnerhof a Valas/San Genesio , situato a 1450 metri d’altitudine.
Questo bellissimo maso, dove si può anche pernottare, è circondato di prati verdissimi e gode di una vista mozzafiato sulle montagne e ha anche un piccolo punto vendita dove potrete trovare tanti deliziosi prodotti di loro produzione.
Qui, oltre a aver raggiunto (con una discreta fatica) le mucche al pascolo ed esserci fatte diversi selfie con quelle più simpatiche, abbiamo preparato insieme all’ adorabile padrona di casa Hildegard Plattner, i kaiserschmarren (non riesco ancora a pronunciarli – a tal proposito guardate nelle stories in evidenza i miei diversi tentativi).
Questi dolci sono un vero capolavoro: gustose frittelle all’uvetta spolverate di zucchero a velo, che si possono consumare così o accompagnate da confettura di mirtilli o ribes.
Dopo aver fatto una scorpacciata di kaiserschmarren (facile scriverlo!) e di pane fatto in casa, ci siamo rimessi in viaggio per incontrare Corrado Larcher, direttore vendite della latteria Merano e per partire insieme per Meltina, vicino a Merano.
Latteria Merano e il maso conferitore Lahnerhof
Qui abbiamo visitato il maso conferitore Lahnerhof e degustato alcuni dei prodotti di punta della Latteria Merano.
É stato molto bello per entrambe poter trascorrere qualche ora immerse nella natura insieme ai contadini e alle mucche.
Lahnerhof è uno dei masi conferitori della latteria Merano.
La Latteria Merano nasce nel dicembre del 1954 con l’obiettivo di proporre al mercato esclusivamente prodotti di altissima qualità ed alto grado di innovazione, preparati con il latte raccolto fresco ogni mattina nei masi d’alpeggio dell’Alto Adige.
Nel 1987 prende il via la produzione dello yogurt, destinato a diventare il prodotto di punta di Latteria Merano.
La qualità delle materie prime ed una ricetta esclusiva, che lo rende amabile e molto cremoso, hanno conquistato il cuore dei consumatori.
Da oltre 30 anni Latteria Sociale Merano si dedica alla produzione di yogurt e all’imbottigliamento di latte e panna fresca, e nel 2000, anticipando ed ascoltando le esigenze dei consumatori, inizia la produzione di yogurt e drink probiotici.
Ovviamente, ancora una volta, la merenda è stata molto sostanziosa!
Boutique Hotel Miramonti a Avelengo
La giornata si è conclusa con una cena deliziosa in una location suggestiva.
Per cena, infatti, ci attendeva una bellissima sorpresa: una cena nel bellissimo ristorante panoramico del Boutique Hotel Miramonti a Avelengo sopra Merano, uno dei più straordinari e incredibili dell’Alto Adige.
Una volta scoperto questo posto, non vedrete l’ora di tornarci!
Solo 30 posti a sedere di fronte a uno scenario meraviglioso (agevolo diapositiva).
Attraverso le grandi vetrate è possibile godere di una vista spettacolare sulla città di Merano.
Gloriette Guesthouse: sul Renon in funivia
Le ultime ore in Alto Adige non sono state meno speciali.
E, anzi, sono state proprio quelle che mi hanno convinta a dover tornare il prima possibile.
Magari proprio con Gigi e le bambine per le imminenti vacanze di Sant’Ambrogio.
Una volta fatto il check out in hotel, siamo partiti per l’altipiano di Renon sopra Bolzano in funivia.
Purtroppo pioveva e questo non ci ha permesso di godere della meravigliosa vista di cui si può solitamente godere lungo quel tratto.
Ciò nonostante siamo rimasti letteralmente a bocca aperta nell’ammirare dall’alto i vitigni verdissimi incorniciati da fitti boschi dai colori autunnali.
Una volta arrivati a Renon ci siamo sentiti catapultati in un set hollywoodiano perché il villaggio, le strade e le costruzioni sono così belle e perfette da sembrare finte.
E così godendoci l’aria frizzantina di una mattinata di inizio autunno, la pioggia è passata in secondo piano quando abbiamo varcato la soglia di Gloriett Guesthouse e siamo stati accolti dai suoi arredi impeccabili e bellissimi.
La posizione, sospesa fra città e montagna, è perfetta per andare alla scoperta di un mondo incantato, o abbandonarsi all’oblio del dolce far niente.
La padrona di casa è Birgitt, simpatica, accogliente signora, donna pratica dallo spiccato spirito imprenditoriale.
Suo figlio Andi è un esperto e appassionato di birra, mentre la sua ragazza Julika riceve gli ospiti.
Insieme hanno realizzato il sogno di ricreare la storica Gloriette, un posto speciale in cui la cura del dettaglio si mescola ad una cordialità spontanea.
E’ proprio qui dove sogno di tornare tra qualche mese (impegni lavorativi permettendo).
Nella spa sul tetto ci ho lasciato il cuore.
Qui abbiamo consumato uno dei migliori brunch della mia vita e siamo stati così bene che, ve lo assicuro, nessuno di noi aveva più voglia di ripartire.
Il tempo vola quando si sta bene e, purtroppo, avremmo avuto a brevissimo il treno per rientrare.
Ma una cosa è certa: torneremo molto presto in Alto Adige.
E, se riuscirò a farlo con la mia famiglia, di certo ripeterò questo giro bellissimo.
D’altronde l’Alto Adige è un luogo leggendario che ti conquista con la sua natura spettacolare fatta di contrasti.
Un luogo dove la bellezza unica delle imponenti cime dolomitiche – patrimonio mondiale dell’UNESCO – incontra il sapore mediterraneo delle colline coltivate a vite e i giardini adornati da palme esotiche.
Un territorio dove l’esperienza contadina e il clima favorevole – con trecento giorni di sole all’anno – garantiscono la qualità dei prodotti tipici altoatesini.
Il latte, ovviamente, ma anche le mele, il vino (quanti vini straordinari ho avuto il piacere di provare in questi mesi) e lo speck.
A presto e grazie per seguirci sempre con tanto affetto!