Banksy è arrivato anche a Milano, in mostra, non su un muro!

di Edoardo

“Unauthorized”: ancora per un paio di mesi la mostra di Banksy a Milano

Di: Edoardo Leggio

 

Dal 21.11.2018 al 14.04.2019 è possibile visitare la mostra “unauthorized” di Bansky, presso il Mudec di Milano.

Bansky, noto ai più, è un writer anglosassone di Bristol, la cui identità però non è mai stata svelata, anche se non sono mancate voci relative ad un’ipotetica identificazione con il musicista Robert del Naja il cui pseudonimo è 3D.

Le sue “trovate artistiche” spaziano da gesti come quello avvenuto nello zoo di Londra nel 2005, quando si introdusse nella gabbia dei pinguini, lasciando il cartello “We’re bored of fish”, ai più comuni graffiti, la maggior parte dei quali prodotti attraverso la tecnica dello stencil.

L’arte di Banksy si caratterizza per la continua lotta contro il capitalismo e le guerre nonché per una satira sociale in genere.

Tant’è che più volte si è detto contrario alla vendita delle sue opere e all’organizzazione di mostre a lui dedicate.

Molti si ricorderanno infatti che il 6 ottobre 2018, presso la casa d’aste londinese Sotheby’s, al momento dell’aggiudicazione dell’opera della bambina con il palloncino, all’improvviso la stessa tela contenuta nel quadro è scivolata verso la base ove era stato apposto un trita-carte, causandone la distruzione.

Quello appena citato è solo uno dei casi in cui Bansky ha distrutto qualcosa che aveva creato.

Altre volte, infatti, di notte faceva un graffito su una porta o su un muro e quando la mattina passava di lì, notando che il proprietario dell’immobile si stesse organizzando per asportarlo, Bansky ripassava e lo cancellava.

Tuttavia anche Bansky ha una battaglia in corso da molti anni.

Quella con i writers Team Robbo, che ha comportato la distruzione e la sovrapposizione di opere di uno e dell’altro sui medesimi lembi di muro.

La miccia da cui è iniziato il tutto è stata quando, nel 2009, Bansky disegnò sopra un graffito di Robbo che durava dal 1985 nel canale di Camden a Londra.

Da quell’istante è iniziata una vera e propria guerra, anche se ora è portata avanti dalla crew di Robbo, poiché quest’ultimo è in coma dal 2011 a seguito di un incidente.

La mostra è interessante, non troppo affaticante.

Inoltre la maggior parte delle opere esposte sono celebri e, pertanto, non è difficile arrivare alla mostra “già preparati” e con un background più approfondito su Bansky.

La parte fondamentale sarebbe comprendere la linea dell’artista prima di entrare al museo, capire pertanto perché rappresenta tre politici di spessore che giocano a “bocce” ovvero un policeman con il dito medio alzato.

Quando visitare la mostra di Bansky a Milano

Il momento migliore per andarci è sicuramente durante la settimana, in orari tipicamente lavorativi, anche se, ahimè, questo spesso risulta assai complicato.

Tuttavia al mattino presto durante i week end risulta parimenti consigliabile e, se si ha tempo, prendere l’audio-guida può aiutare.

Per assaporare appieno l’esperienza Bansky, occorre soffermarsi nell’ultima stanza della mostra, dove viene proiettato un video con tutte le opere dell’artista.

Tramite questo video si può notare come in differenti paesi egli esprima differenti necessità della popolazione che vi risiede, mostrandosi, ancora una volta, un artista camaleontico.

Infine, anche al di fuori del museo, continua l’esperienza Bansky.

Poco tempo fa, infatti, è apparso di notte uno stencil (in carta, questa volta) in cui si vede la Banda Bassotti intenta nello rubare un quadro e a lato si legge “il ratto di Bansky, privatizzazione dell’arte pubblica”.

Che sia passato anche di qua il celebre artista?

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