Diario di una quarantena: giorno 10 di diabete – 13 aprile 2020

di Francesca

Milano, 13 aprile 2020

Diabete mellito di tipo 1: giorno 10 (3 giorno a casa)

La vita è cambiata eccome, se non lo ammettessi vi mentirei.

E no, non è facile per nulla.

In ospedale c’erano medici e infermiere, qui ci siamo noi.

Ci documentiamo, riprendiamo fiato, aspettiamo di sentire amiche e amici che ci convivono da più tempo di noi, anche se il rientro a casa è stato frenetico e non riusciamo a stare un attimo fermi nemmeno per prendere il telefono in mano.

Ci sentiamo tornati indietro di 7 anni perché l’impressione, per certi versi, è quella di essere tornati a casa dall’ospedale improvvisamente genitori, con mille cose da fare ed altre mille a cui stare improvvisamente attenti.

O forse no: è più complicato di allora.

Perché sette anni fa stare in terapia intensiva 20 giorni ci aveva resi preparatissimi ad ogni evenienza, mentre questa volta non mi sento così padrona della situazione.

Però lei ci aiuta moltissimo.

Pesano tanto le continue sveglie notturne che non permettono di riposare.

Vittoria ormai non si sveglia nemmeno più quando le facciamo i test della glicemia, ma il sonno sincopato con la sveglia ogni due ore è devastante per tutti.

Gigi si sente ormai sul pezzo con quelli, mentre l’insulina preferisce sia io a farla.

Ieri ho portato della spesa a mia mamma e sono sparita proprio a ora di pranzo un’oretta, quindi è andato in tilt.

Ma come diceva mio padre gli uccellini imparano a volare quando vengono buttati giù dal nido.

Quindi adesso saprà farlo anche lui anche se non sopporta di vedere gli aghi sulle sue figlie (anche su Milan in verità. Dal veterinario si gira dall’altra parte).

Vittoria sembra avere 2/3 anni in più di 10 giorni fa.

Non si è mai lamentata, è diligente, precisa e sembra averla presa come un gioco.

È riuscita persino a dirmi che avere il diabete non è poi così male perché adesso può mangiare più di prima, non le rompiamo più le scatole quando beve e, soprattutto, si possono aiutare altri bambini a non stare male aiutandoli a scoprirlo in tempo.

A volte mi lasciano senza parole, sanno prendere la vita meglio di noi.

Giulia, di contro, è un unno ed è regredita di 3/4 anni.

Ad ogni regalo che Vittoria riceve dai corrieri fa scenate di gelosia e pianti isterici.

Sto trascorrendo molto più tempo con lei adesso e immagino non sia stato facile neanche per lei.

Oltre a terribilmente gelosa l’ho trovata completamente da rieducare: pigiama perenne e unghie lunghe nemmeno fossi stata via 15 anni, in uno stato di totale svacco.

Detto questo le abbiamo tolto per tempo l’insulina di mano in più di un’occasione e dobbiamo impedirle di continuare a fare test della glicemia perché vorrebbe fare tutto come e con Vittoria.

Per il resto si fa ancora una gran fatica a gestire tutto.

Soprattutto perché, almeno all’inizio, finché non si stabilizzeranno i suoi parametri e le sue glicemie, voglio provare a essere ligia, approfittando di questo stop forzato a casa.

Menù con mille cose diverse da cucinare e, almeno per l’inizio, con quantità da controllare (e io che me la cavavo con un piatto unico una volta e non avevo mai pesato nulla in vita mia).

Spesa complicatissima da fare in questo momento assurdo.

Abitudini alimentari cambiate del tutto (eravamo sanissimi per fortuna ma la pasta e il pane quasi non si mangiavano a casa nostra e ora ci sono ad ogni pasto).

Glicemia alta vai di insulina e aspetti mezzora prima di farla mangiare.

Glicemia bassa, vai di insulina e la fai mangiare al volo.

Morale ci sono sempre tutti i fuochi occupati, io sclerata che alla fine ripiego su un toast con le verdure perché mi dimentico di cucinare per me e Gigi, pasta sempre troppo cruda o sempre scotta senza misure perché non riusciamo a tenere i tempi.

Nella sfiga ringrazio comunque di essere a casa in questo periodo.

Visto che dovrebbe fare sport e siamo immobilizzati a casa, di mattina le metto davanti alle finestre a prendere il sole e di pomeriggio ci trasformiamo in Jane Fonda con step ed ellittica.

Impararemo, per forza.

Come hanno imparato tutti.

Anche perché ora ho solo in mente uno dei nostri viaggi in giro per il mondo e per allora voglio essere tutti super rodati.

Buona giornata a tutti ragazzi e un abbraccio grande!

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