E comunque nel 2016 voglio essere migliore.
Ma non così, tanto per dirlo, come si dice sempre. Voglio esserlo davvero e prometto che mi impegno perché non ci si può lamentare degli altri se non si è impeccabili per primi. Sono seria, non sono in fase “orsetto del cuore”, anzi.
Mi sono rotta le palle di tante cose, in primis di me stessa, e se vogliamo il cambiamento dobbiamo promuoverlo noi per primi. Io che ho sempre avuto un approccio estremamente maschile e sereno alle cose, spiccio, leggero e distaccato (quando non ne vale la pena) sono cambiata negli ultimi anni e mi sono persa via diventando esattamente come quelle donne che non mi sono mai piaciute (leggi emotive, ansiose, paranoiche). E non mi piaccio. Così proprio no.
Ho due bambine, un lavoro, due blog, mille cose da fare e tanti progetti da realizzare, sono un fiume in piena, iperattiva, tra cose che faccio e che voglio ancora fare, ho bisogno di tempo, sempre più tempo, di una mente sgombra e piena zeppa di energie, non di stancarmi inutilmente regalando le mie forze a persone e cose che non ne hanno certo bisogno.
Non voglio essere migliore sulle solite teorie buoniste, voglio essere migliore come si è migliori secondo me: zen. Estranea. Carica e concentrata. Lasciandomi scivolare tutto addosso. Muta, immobile, incapace di esprimere giudizi se non in faccia ai diretti interessati. Arrabbiata nel midollo con chi ce l’ha con me se ha la viltà di non venirmelo a dire, perché io per prima voglio essere così “pulita” da aver voglia di affrontare a muso duro le persone con cui desidero un chiarimento o due semplici parole.
Insomma vedo un 2016 solitario ma più vero, almeno ci spero!