Il Venezuela muore ma…regala aerei di lusso a Cuba

di Francesca

Niente di nuovo in verità.
Questi regali a Cuba e ai Castro sono sempre stati di routine.
Era girata la voce anni fa, in pieno governo Chávez.

Anni fa, infatti, in un momento di grande povertà, il defunto presidente venezuelano aveva omaggiato di un aereo privato Fidel. Un regalo da due soldi, insomma, da un figlio ad un padre, già che Chávez era solito chiamare “papy” Fidel Castro.

Chissà che non si trattasse di uno dei tre aerei, definiti di “di lusso”di cui si sta tanto parlando e scrivendo negli ultimi giorni.

Questi mezzi sarebbero stati destinati a Cuba per il trasporto di Raúl Castro e dei suoi ministri.

Come se non fosse bastato il dono dell’aereo presidenziale venezuelano (valutato intorno agli 80 milioni di dollari) lasciato a Cuba e riverniciato dopo la morte di Chávez.

Questi aerei vengono utilizzati dai massimi dirigenti cubani e vengono mantenuti dal Venezuela, mentre il paese affronta una delle crisi più nere della sua storia ed il popolo muore di fame (ricordo che grazie alle misure introdotte da Maduro con il razionamento alimentare, una famiglia di 8 persone può comprare soltanto 4 polli al mese).

Le aeronavi, che nuove hanno un costo di 100-110 milioni di dollari, vengono utilizzate con regolarità per trasportare ministri cubani e lo stesso Raúl Castro, che pare abbia espresso particolari preferenze per uno dei tre aeroplani.

I tre aerei appartengono al Servizio Autonomo di Coordinamento di Trasporto Aereo (SATA) e sono decisamente costosi.
I Falcon 50 vengono oggi valutati intorno ai 35 milioni di dollari, mentre il Falcon 900 intorno ai 45 milioni.

Mantenerli richiede molto denaro, se si considera anche che costano tra i 4.000 ed i 4.500 dollari per ora di volo, secondo diverse fonti.

“Loro continuano ad usarli e gli aerei restano fissi a La Habana tornando in Venezuela giusto quando devono essere sottoposti alla manutenzione”, ha confermato un ex funzionario della Cubana de Aviación, sotto anonimato.

Si tratta di due aerei Dassault Falcon 50 e di un Falcon 900, tutti con matricola venezuelana.

Il Falcón 900, con matricola YV-2053, è il più lussuoso, ha un’autonomia di volo di circa 7.400 km e viene utilizzato soprattutto da Castro quando viaggia in Sud America.

Le altre due aeronavi, immatricolate YV-1128 y YV-1129, hanno un’autonomia di 6.480 km e vengono normalmente utilizzate dai membri del Consiglio dello Stato, ha segnalato la fonte.

“Questi aerei sono a Cuba dal 2006”, racconta Luis Domínguez, autore della pagina Internet “Cuba al Descubierto”, che ha trascorso diverse settimane indagando sul tema.

Sembra circolino molte fotografie, alcune via satellite, a testimoniare la presenza di questi aerei a Cuba ed il loro impiego da parte di Castro e di diversi funzionari cubani.

Originariamente venivano utilizzati per offrire trasporto agli esecutivi della compagnia statale petrolifera venezuelana PDVSA.

Il fatto che il Venezuela destini risorse venezuelane al trasporto aereo dei vertici cubani, in un momento, oltretutto, in cui il paese petrolifero non riesce neppure a mantenere riforniti i supermercati, è tremendo.

Sappiamo bene che i venezuelani affrontano oggi una delle più grandi crisi della storia e che in milioni si vedono costretti a trascorrere ore in coda per comprare quel poco che vi è di disponibile nei negozi.

Il regime di Maduro, che da due mesi è fortemente contestato da continue proteste, ha infatti recentemente introdotto un sistema, di chiara matrice cubana, di razionamento per limitare i prodotti venduti nei negozi dello Stato.

Secondo gli economisti la grave carestia che sta soffrendo il paese si deve anche al fatto che la rendita del petrolio non basti più per sostenere il modello petro-populista instaurato dal defunto Chávez.

Secondo Juan Fernández, ex direttore esecutivo di pianificazione della PDVSA, il fatto che questo Servizio Autonomo di Coordinamento di Trasporto Aereo utilizzi i propri aerei per il trasporto di funzionari cubani è molto ironico.

L’ente venne creato da Chávez all’inizio del proprio governo come misura di austerità, per proteggere lo Stato dagli eccessi che, secondo lui, commettevano gli esecutivi di PDVSA viaggiando a bordo di aerei di lusso, sostiene Fernández.

SATA, l’ente menzionato, ha come obiettivo quello di coordinare e destinare le prestazione del servizio aereo alle massime autorità dell’amministrazione pubblica nazionale, secondo quanto riportato dal regolamento.

“Evidentemente le massime autorità dell’amministrazione pubblica nazionale [del Venezuela] si trovano a La Habana”, ha affermato Fernández.

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