Nasce “Insieme per il Venezuela”. Scoprite come aiutarci!

di Francesca

Lo scorso 28 di aprile, presso la Casa dei Diritti di Milano, è stata presentata ufficialmente l’Associazione “Insieme per il Venezuela” e io sono molto ma molto felice di poterlo raccontare in un blog nato, insieme all’aiuto dei miei fratelli Odilia Sofia Quattrini e Cono Carrano, proprio per raccontare cosa stesse accadendo nel nostro paese, in un momento in cui, oltretutto, eravamo in pochissimi a farlo con onestà.

Purtroppo il 28 aprile mi trovavo all’estero, così, anche se con immenso rammarico ho dovuto saltare un incontro fondamentale per tutti noi.

Fra gennaio e luglio del 2017, circa 52.000 venezuelani hanno richiesto asilo ad un paese estero (UNHCR – 2017) e, solo tra gennaio e marzo 2018, sono state registrate, solo in Italia, ben 251 (Ministero Interni), 544 richieste nel 2017 (+280% rispetto al 2016) (Ministero interni).

E pensate che il 20% Venezuelani lo ha fatto proprio in Lombardia!

Riporto di seguito altri dati allarmanti con la preghiera, rivolta soprattutto ai miei amici blogger e giornalisti, di potermi dare una mano a diffonderli.

• L’ 89,4% venezuelani considera il proprio reddito insufficiente per acquistare cibo;
• Il 61,2% dichiara di aver digiunato almeno una volta negli ultimi 3 mesi per mancanza di fondi per acquistare cibo;
• Il 64% delle persone riporta di aver perso una media di 11kg (rispetto agli 8kg dello scorso anno)
• Più alta mortalità materna nelle Americhe dal 1998 (superata solo da Cuba)
• 26616 morti, di cui l’89% morti violente (2017)
• Ogni giorno: 5 (12-17) + 24 (18-24) + 14 (25-29) giovani muoiono in forma violenta.
• La violenza si concentra nella capitale e grandi città, povertà estrema e mala salute nelle zone rurali.

Alla luce di tutto questo vi posso garantire che, nonostante la terribile pubblicità del Pampero di qualche anno fa, il Venezuela era una terra meravigliosa e tutto quello che stiamo vivendo sarebbe stato, allora, per tutti noi inimmaginabile.

Capirete da voi che non si poteva restare con le mani in mano. A modo nostro ognuno di noi ha cercato di fare del suo meglio, in questi anni. Le associazioni nate negli ultimi mesi sono state diverse, ma c’erano ancora alcune lacune da colmare e tante problematiche da risolvere.

Vediamo, di nuovo per punti, quali siano gli obiettivi da raggiungere in Italia:

• Tutela e promozione dei Diritti Umani fondamentali, universali, inviolabili ed indisponibili di ogni persona così come previsto da La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, che è fonte primaria di ispirazione per il lavoro dell’associazione.
• Promozione della cultura del rispetto dei diritti umani fondamentali e delle differenze di genere;
• Promuovere le relazioni fondate sul principio di uguaglianza sostanziale e di parità di diritti tra uomini e donne tenuto conto della pari dignità e delle differenze di genere;
• Contrastare la cultura basata su relazioni di prevaricazione nei confronti dell’uomo e della donna nell’ambito familiare, lavorativo e sociale;
• Contrastare nella comunicazione l’uso di termini, immagini, linguaggio verbale e non verbale, frasi discriminatorie offensive e lesive della dignità dei minori, dell’uomo e della donna
• Promozione dell’informazione e notizie sull’attualità venezuelana, allo scopo di sensibilizzare, informare e promuovere l’aiuto e la collaborazione internazionale.
• Favorire l’inserimento e l’integrazione degli individui emigrati dal Venezuela in Italia;
• Diffondere della cultura venezuelana in Italia.

Inoltre saranno previsti diversi progetti, eventi ed iniziative per raccogliere fondi, orientate alla valorizzazione nel territorio, per italiani, italo venezuelani e venezuelani. Allo stesso modo si cercherà di finanziare dei progetti in Venezuela con le donazioni raccolte.

In Venezuela, invece, questi saranno gli obiettivi:

● Promozione della tutela dei diritti umani, dell’uguaglianza sostanziale e la parità di diritti fra uomini e donne;
● Perseguimento dello scopo benefico generale nei territori dell’entroterra nell’area dell’alimentazione, la salute e la tutela dei diritti.
● Raccolte fondi, beni o donazioni destinate a bambini, adulti e anziani nelle zone dell’entroterra e zona popolari della diverse città Venezuelane
● Ricostruzione e ristrutturazione edifici già esistenti; costruzione o donazione nuove strutture, beni e opere destinate a bambini, giovani, adulti ed anziani nelle zone dell’entroterra venezuelano.
● L’associazione pone particolare accento su scuole, orfanotrofi, centri di accoglienza per persone in difficoltà e piccoli ambulatori.

 

Ma arriviamo al dunque e capiamo insieme cosa fare per sostenere il Venezuela.

Prima di tutto potreste decidere di associarvi, partecipare e promuovere le nostre iniziative.

Poi vi chiediamo di aiutarci in ogni modo possibile: donando tempo, denaro e beni di prima necessità.

Osate e siate di ispirazione. Proponeteci progetti per informare gli altri sulla situazione del paese.

Seguite l’Associazione su Facebook, Instagram e Twitter ed invitate tutti i vostri amici a farlo a loro volta.

Aiutateci a fare rete, mettendovi in contatto con noi, o facendo da tramite con chi credete possa supportare le nostre iniziative.

Intanto vi segnalo che io sono a disposizione per raccogliere abbigliamento per bimbi e ragazzi dagli 0 ai 12 anni (per le donazioni esiste un apposito conto).

Mi sono resa disponibile a raccogliere anche io un po’ di vestiti usati a Milano, quindi mandatemi una mail per accordarci e io sarò felice di recuperare tutto. Servono vestiti e intimo, non importa se usati. Persino mutandine, canottiere e calze. In questo momento tutto può aiutare i tanti bimbi rimasti senza nulla nel nostro paese.

Segnalo inoltre ai miei amici di Milano, la possibilità di sostenere il Venezuela nell’immediato anche comprando un biglietto del monologo (in spagnolo)  “Cuando sea Grande”, di Leda Santodomingo, conosciuta giornalista venezuelana che, dopo una carriera di successo tra Venezuela e Stati Uniti, si domanda, ora, che cosa mai potrà fare da grande.

La sua, raccontata tramite un monologo e un omonimo libro, è una storia vera, dolorosa e divertente allo stesso tempo.

Oggi Leda rimpiange come tutti noi il nostro paese meraviglioso e fa quello che più le viene facile fare per sostenerlo: arrivare al cuore della gente.

Vi aspettiamo il 25 maggio, trovate il numero per registrarvi e tutte le informazioni del caso, all’interno della locandina sotto.

Insomma, per il momento vi ho dato un’idea generale delle volontà con cui prende vita “Insieme per il Venezuela”, spero possiate associarvi e aiutarci. Da parte mia mi rendo più che disponibile a diffondere le varie iniziative che spero accoglierete con slancio.

Resto a vostra disposizione per la raccolta degli abiti, per darvi informazioni e per mettervi eventualmente in contatto con i responsabili dell’associazione.

Sarà mia cura aggiornarvi in merito e pubblicare report, risultati e fotografie anche nei prossimi mesi.

Un abbraccio intanto e….que viva Venezuela!

 

 

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