Leopoldo López il Venezuela è con te!

di Francesca

Sono ormai sei giorni che i venezuelani continuano la loro coraggiosa battaglia.

La situazione, nonostante la resistenza, non sembra migliorare e le notizie che ci arrivano dal paese sono sempre più deprimenti.

Un amico mi tiene informata quotidianamente e mi descrive con queste parole quanto sta succendendo:

” Per chi vive in Venezuela, in questa situazione di continua difficoltà il futuro appare come una tela nera. Difficile poterlo sopportare nel paese dei colori, della spensieratezza, della musica alta a qualsiasi ora e della felicità di vivere”.

Le strade di ogni città venezuelana sono piene di gente che prosegue la propria lotta.

I giovani studenti “vandali” (così descritti dai nostri giornali) tengono per quanto possibile pulite le strade, di propria iniziativa per salvaguardare il luogo che amano. I loro intenti sono nobili e il loro coraggio ammirevole, ma il loro operato appare confuso e poco organizzato.

I militari intanto cercano di terrorizzarli e sono passati ai gas lacrimogeni scaduti molto pericolosi e dannosi, contenenti alcune percentuali di arsenico, che lanciano in abbondanza anche dagli aerei, sorvolando le zone di maggiore concentrazione di persone.
Gli studenti intanto raccolgono come prove ogni singolo barattolino.
I militari credono di spaventare il popolo ma non si rendono conto che stanno solo generando odio e rabbia.

A proposito di militari ci arriva anche la bruttissima, quanto triste notizia dell’assassinio del giovane primo tenente Daniel Jaimes Contreras, ucciso per essersi rifiutato di prendere ordini militari dai cubani.

Alcuni studenti sono andati a protestare fuori da Conatel (Comision Nacional de Telecomunicaciones) contro la censura continua delle notizie, mentre i poveri ragazzi arrestati e torturati hanno dichiarato, dimostrato e denunciato di aver subito violenze sessuali tramite fucili e altre armi da parte dei militari.

L’Avvocato Luis Armando Betancourt presenterà alla Corte Interamericana dei Diritti Umani il loro caso.

È invece di poche ore fa la notizia (e il video ripreso dalle telecamere di sicurezza degli uffici) che alcuni militari, dopo aver scardinato la porta di ingresso della sede di Voluntad Popular in cerca del suo leader Leopoldo López, hanno puntato le armi su dirigenti e dipendenti e mostrato atteggiamenti estremamente ostili nei loro confronti.

Come anticipato in un mio precedente post, López è stato accusato da Maduro di essere un istigatore alla violenza, il vero colpevole della morte degli studenti, oltre che il pericolosissimo mandatario di un possibile colpo di stato.
Su queste basi fantasiose ha emesso un mandato di cattura contro López, che al momento è quindi ricercato.

Circola da ieri questo suo commovente video, in cui chiede al popolo venezuelano di continuare questo cammino, di non mollare per nulla al mondo e invita tutti a scendere in strada al suo fianco domani, martedì 18 febbraio per accompagnarlo in una marcia che culminerá con il suo consegnarsi al Governo.
Dicono che lo uccideranno.
Dicono si stia sacrificando per dare rilevanza internazionale a quanto sta accadendo.
I venezuelani sono con lui e domani assisteremo alla marcia di più di un milione di persone, che come da sua stessa richiesta vestiranno di bianco in nome della pace: “Vayamos todo de blanco, hasta 1 punto. Luego yo caminare solo. No pondre en riesgo la vida de ningun venezolano. Fuerza Venezuela!!”. In questo messaggio chiede anche al popolo di non mettersi in pericolo e di lasciarlo proseguire da solo nell’ultimo tratto di strada, quando appunto si consegnerá. Tra le foto che allego di seguito troverete anche quella che ritrae sua moglie e i suoi bambini con un cartello in cui dicono di appoggiarlo.

Su Twitter López ha lanciato questo messaggio: “Venezolanos, vengan a Caracas mañana. Marcharemos al Ministerio de Interior y Justicia desde Chacaito. Esta notificada. No necesitamos permisos. Los derechos no se negocian” e denuncia inoltre l’assalto dei militari alla sede del suo partito: “Están entrando violenta e ilegalmente a la sede de Voluntad Popular. Sin orden. Apóyenlos por favor. Que lo sepa el mundo!”.

Per terminare con il mio aggiornamento quotidiano vi riporto questa mail di mia madre ricevuta proprio mentre stavo per pubblicare questo post, che appena può mi aggiorna da lì.

“Allora, al momento Sebin -che significa Servicio Bolivariano (odio questo termine) de Inteligencia (questo è tutto da provare) Nacional sta radendo al suolo tutte le case degli oppositori e dei loro parenti, amici e noti sostenitori.
Ho provveduto all’acquisto per i nostri impiegati di bottigliette di acqua e aceto da portare con sè perchè, versandoli su un fazzoletto o un lembo di tela (spero che provvedano da soli) proteggono per qualche minuto dai lacrimogeni.
Stamattina sono arrivati 60.000 soldati cubani. Che Dio li strafulmini.
Dagli aerei sparano anche gas lacrimogeni verdi mischiati con arsenico.
Domani ci sará una mega manisfetazione di pace. Tutti vestiti di bianco per accompagnare Leopoldo López al calvario. Chiede di essere lasciato solo nelle vicinanze del ministero di Giustizia e porterà la sua richiesta di scarcerazione degli studenti offrendosi in cambio prigioniero per atti non commessi.

Preghiamo per lui per la sua vita e dignità dato che sia gli studenti uomini che donne sono stati violentati con dei fucili.

Che Dio ci aiuti.
Intanto ci sono state anche scosse di terremoto ma non ci fa caso nessuno anzi ci si ride sopra perche’ sicuramente e’ colpa degli Stati Uniti. Per oggi questo è quanto.”

Leopoldo….siamo tutti con te!

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