Lettera ad un bambino non ancora nato

di Francesca

Questa lettera, rivolta ad un bambino che deve ancora nascere, è stata scritta da uno degli eroi del nostro paese, l’avvocato Gonzalo Himiob Santome del Foro Penale Venezuelano.

Non dimentichiamoci che si sta portando avanti una battaglia per poter dare un futuro a milioni di persone, a milioni di bambini venezuelani, a quelli che oggi non esistono ancora ma che un giorno nasceranno, come a quelli che oggi sono tra noi, pur non avendo nè un’infanzia nè un futuro.

《Ti prego di scusarmi se nelle mie parole coglierai alcune sfumature di malinconia o di sconforto.

È stata una settimana dura, lo confesso, non è poca la stanchezza che ho accumulato nel corpo e nell’animo.

Tu non sei ancora arrivato, chissà che in questo momento tu non sia altro che un sogno possibile nei cuori di coloro che, quando finalmente ti avranno con loro, ti ameranno come noi oggi amiamo i nostri figli.

Magari oggi sei solo un piccolo puntino nel ventre di tua madre, o un infante in procinto di abbandonare il suo dolce nido.
Questo non è rilevante.

Ciò che importa è che, nonostante tu non abbia ancora messo piede nel nostro presente, rappresenti il nostro futuro e la nostra promessa.

Perchè ho voluto scriverti?

Non mancherà, ne sono sicuro, chi sosterrà che sia assurdo rivolgersi a qualcuno che ancora non si trova tra noi, o ancora chi penserà che la cruda realtà che ci è toccato vivere da molto tempo ma specialmente nelle ultime settimane, abbia intaccato il mio equilibrio mentale.

Però no, io non la vedo così e, pur ammettendo che un pò pazzi bisogna esserlo per restare in piedi nonostante ciò che ho dovuto vedere, non ho ancora perso la ragione.

Se non altro non parlo con gli uccellini, e questo è già un buon segno.

Ho voluto scrivere a te, che ancora non sei nato, perchè proprio in questi giorni mi sono reso conto che il principale nemico dell’umanità e la dimenticanza, che ci condanna a ripetere i medesimi errori diverse volte.

Vorrei che un domani, quando sarai qui e potrai guardarti indietro per capire da dove sarai arrivato e in che modo quello che sarà il tuo presente sarà dipeso dai fatti del passato (che corrisponderà a questo nostro presente), tu possa comprendere ciò che per nulla al mondo dovrai permettere torni a verificarsi.

Oggi abbiamo un governo a cui importa solo mantenersi al potere, costi quello che costi, incluse le vite umane, la libertà delle persone che invece dovrebbe proteggere.

Quando ti ritroverai a studiare sui libri di storia quello che si sta verificando ora, probabilmente ci troverai la versione di chi avrà vinto alla fine di questi giorni, perchè noi esseri umani hanno la tendenza a registrare le cose e gli avvenimenti come ci piacerebbe fossero o come avremmo preferito fossero stati e non come sono o come sono andati in realtà.
Ma è importante che tu sappia che la verità è una ed una sola e non si può nascondere.

Ti scrivo queste righe quando, solo nelle ultime settimane, per il solo fatto di aver protestato pacificamente contro il governo, sono già state arrestate ingiustamente circa 2.000 persone.

Di queste quasi tutte sono studenti, giovani la cui età oscilla tra i 14 ed i 25 anni, giovani che oggi, nel mio presente, hanno la stessa età che tu avrai, in futuro, quando inizierai ad interessarti a queste tematiche.

Prova a pensare, ovunque sarai, molti anni dopo questi terribili giorni, che tu ed i tuoi amici veniate trascinati in prigione per essere scesi nelle strade a manifestare contro chi vi opprime.

Smetti di leggermi un momento ed immaginati ammanettato, violato e malmenato per aver commesso il “peccato” di aver sventolato la tua bandiera e alzato la tua voce contro i mali che ti opprimono.

Immagina di uscire in strada ad esigere che il governo compia il suo dovere di lottare contro la delinquenza e garantire la pace, il cibo nei supermercati, il sostentamento del suo popolo, e di non rientrare mai più a casa.

Prova a pensare al dolore che proverebbero i tuoi genitori, che non sanno niente di te perchè chi ti porta in prigione si rifiuta di compiere il suo dovere di informarli se ti trovi in prigione oppure se uno sparo in testa, da parte di un poliziotto, di un militare o di un civile criminale che agisce indisturbato per conto di un governo complice, ti ha tolto la vita.

Tutto questo, te lo dico da qui, sta accadendo ora, mentre ti sto scrivendo.

Se sarai sufficientemente diligente potrai controllare tu stesso, perchè tutto ciò che sta succedendo in questi giorni resterà registrato da qualche parte.

La verità è molto cocciuta e cerca sempre di mostrarsi a chiunque la cerchi e voglia vederla.

Oggi, mentre ti scrivo dal tuo passato, posso dirti che sono stati già 18 i giovani (14-25 anni) assassinati in poco più di un mese da parte dei corpi di sicurezza o da civili fanatici che li ammazzano per il solo fatto di pensare in modo diverso dal regime.

Oggi, mentre ti scrivo dal tuo passato, ti posso confermare che si sono verificati almeno 60 casi accertati di torture e azioni violente e crudeli verso studenti detenuti, arrestati per il solo fatto di aver protestato.

Oggi, mentre ti scrivo dal tuo passato, ti posso assicurare grazie anche al mio coinvolgimento diretto, che finora quasi 1.000 persone, in poco più di un mese e mezzo, sono state sottoposte a processi penali per il semplice fatto di aver manifestato contro il governo.

Alcune persone sono state accusate, uccise, torturate, ferite ed arrestate anche per il semplice fatto di essersi malauguratamente trovate in prossimità delle proteste, senza che nemmeno ne avessero preso parte, persone che si sono trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Se questi giovani venissero portati davanti ai tribunali non ci sarebbero nemmeno prove contro di loro.
Anzi si potrebbe fare solo presente l’illegalità e la brutalità di tali detenzioni.

Ma nulla di questo importa e qui non esiste la giustizia.

Ti racconto per esperienza diretta dal mio “oggi”, che sarà il tuo passato, che ai giudici di oggi non importa assolutamente nulla dei nostri giovani, della verità, della dignità o dell’onore.

Loro si preoccupano solo di curare i propri interessi e di non rinunciare al proprio stipendio.

Qualche giorno fa la Sala “Incostituzionale” del TSJ (Tribunal Supremo de Justicia), ha deciso di usurpare, senza che nè la legge nè la Costituzione lo concedesse, le funzioni di un tribunale penale, con un’istanza sommaria che prevede che qualsiasi persona possa essere condannata senza giudizio o, forse meglio dire così, tirando su il teatrino di un processo finto e ridicolo, mai visto prima in tutta la nostra storia.

Non serve a nulla rivolgersi ai “magistrati” perchè ti spieghino su quali normative si basino le loro scelte e le loro accuse, non te lo diranno e in ogni caso ciò che dice la legge a loro importa poco.

Questa è la situazione attuale.
Ti invito a leggermi e ad indagare.
Questa non è finzione, purtroppo sono tutte cose vere.

Datti da fare, lotta con convinzione, questo è il mio ultimo consiglio, contro tutto quello di cui ti ho raccontato, che esisterà ancora nel tuo presente.

Non permettere che tutto questo possa ripetersi nella storia.

Chiacchiera con i tuoi genitori, fatti raccontare tutto.

Chissà se magari non ti capiterà di scoprire che uno di loro è stato oggi uno dei giovani maltratti o arrestati dalla generale barbaria che stiamo subendo.

Spero tanto che tu possa ringraziarli per aver permesso a te di non vivere quello che stiamo vivendo noi in questo momento.

Gonzalo Himiob Santomé》 

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