La Spagna vende al Venezuela materiali anti-sommossa

di Francesca

Dall’ultimo bilancio dello Stato spagnolo si evince che durante il Governo Rajoy sono stati venduti materiali antisommossa alla polizia venezuelana, sotto forma di materiali come cartucce e bombe lacrimogene, per ingenti capitali.

Lo spirito del programma “Alianza de Civilizaciones”, gradito all’ex presidente del Governo spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero, resta invariato quindi nell’esecutivo di Mariano Rajoy.

Le relazioni commerciali con i regimi autoritari dell’America Latina e del Medio Oriente, quindi, non sono state affatto alterate dal cambio di vertice al Governo spagnolo.

Lo testimonia l’infinito livello di transazioni che ha registrato il settore di materiali di difesa e antisommossa.

Tra i principali clienti della Spagna, nonostante le provocazioni degli eredi del chavismo, figura proprio il Venezuela, dove la repressione contro gli oppositori è all’ordine del giorno.

Secondo il loro ultimo bilancio di Stato, infatti, nel primo semestre del 2013 è avvenuta un’operazione di vendita di materiali antisommossa per un valore di 16.016 euro.

Oggetto della transizione fu l’acquisto di “coloranti” per la fabbricazione di “artifici pirotecnici non letali”.
Come destinatario di quei prodotti figurerebbe Nicolás Maduo.

Questo colorante si utilizza nella preparazione di bombe lacrimogene che vengono impiegate dalle forze armate bolivariane con finalità dissuasorie contro gli oppositori.

Praticamente la Polizia, ricorrendo a questi coloranti, macchierebbe i manifestanti per meglio individuarli e identificarli nelle sommosse.

Stessa tecnica e stesse finalità del camion-cisterna d’acqua acquistato dal governo spagnolo per mezzo milione di euro lo scorso 16 dicembre.

Questo tipo di cisterna,infatti, di 8metri di lunghezza e 7.000 litri di capacità, servirebbe per mischiare acqua ai coloranti per “macchiare” ed individuare più facilmente gli attivisti.

Sappiamo inoltre che per l’impiego di questi materiali, definiti di “duplice uso” (civile e militare), tra gennaio e giugno dello scorso anno sono state concesse ben 6 licenze al Venezuela, per 2,6 milioni di euro.

Sono stati venduti a privati della Republica Bolivariana 2.707.710 euro di materiali di “duplice uso”, per lo più di “categoria 1” (maschere anti gas, coloranti, sostanze lubrificanti, armature, gas lacrimogeni).
Di quella ingente cifra, inoltre, 14.164 euro sarebbero invece stati destinati all’acquisto di materiali della “categoria 5” (trasmettitori di comunicazione, ripetitori, cavi di fibra ottica e sistemi di sicurezza).

Il Governo di Rajoy avrebbe venduto alle forze armate venezuelane anche materiali edili speciali per costruire un bunker di vigilanza lungo il litorale del paese, per 15,2 milioni di euro.

Solo nel 2011 la Spagna ha esportato in Venezuela materiali antisommossa per un valore di 145.823 euro e, nel 2012 con Rajoy al potere, la cifra è notevolmente aumentata a 400.000 euro.

Gli altri destinatari degli speciali equipaggiamenti spagnoli sono stati, oltre al Venezuela, il Nicaragua, il Perù e l’Egitto. 

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