Obiettivo numero 1: liberarsi da Cuba

di Francesca

Di: Jesús Antonio Petit da Costa

Che nascano milioni di giunte patriottiche

La lotta per la liberazione nazionale (da Cuba, dal comunismo e dalla tirannia), necessita che la società civile costituisca una giunta patriottica in ogni vicinato, luogo di lavoro o associazione.

Teniamo bene a mente il concetto: il nemico è Cuba e l’obiettivo è liberarci di Cuba.

Non abbiamo un Governo nostro, che risponda agli interessi nazionali, ma un Governo manipolato da Cuba e dalla sua monarchia comunista.

Non dobbiamo liberarci da Cuba solo per patriottismo e dignità, ma anche per convenienza.

È stata Cuba a portare il Venezuela alla rovina, a distruggerla in modo vile rubando al popolo venezuelano il denaro di cui avrebbe bisogno per vivere bene.

Cuba ci sottrae almeno 15.000 milioni di dollari l’anno, oltre al petrolio, sia quello ad uso personale che quello su cui lucra rivendendolo.

Cuba è una sanguisuga che ci succhia sangue.
Per colpa di Cuba ci troviamo rovinati, viviamo male.

Perchè Cuba, oltre a vivere sulle nostre spalle, ci impone anche di provvedere alla sussistenza dei parassiti dell’ALBA, a finanziare la campagna Internazionale Comunista d’America (Foro di San Paolo), come si è visto a El Salvador e in Costa Rica, che dobbiamo sostenere anche nel potere, portando via il pane dalla bocca al popolo venezuelano e, se finora ancora non bastasse, a regalare petrolio tramite Petro-Caribe perchè l’ Internazionale Comunista possa contare anche sui voti delle Antillas negli organismi internazionali e offrire i contratti migliori, i più vantaggiosi in dollari a Brasile ed Argentina, distruggendo nel frattempo i venezuelani.

Il Venezuela potrebbe essere paragonato ad una donna sfruttata e sedotta da un bullo (Cuba), che oltre ad averle spezzato il cuore la obbliga anche a mantenere tutta la sua prepotente famiglia (l’Internazionale Comunista o Foro di San Paolo) e a rinunciare ad una parte di eredità (il territorio di Esequibo), su cui ha messo le mani un membro adottivo della famiglia (Guyana).
Comportandosi Cuba come qualsiasi bullo prepotente, ha armato e istruito una banda di delinquenti (il governo burattino con i suoi paramilitari e le Guardia Nacional) incaricata di impedire che la vittima possa fuggire.
E visto che di tanto in tanto lei ci prova allora, perchè le sia ben chiaro di non potersi liberare di un bullo e della sua cricca, la minaccia e martoria per il coraggio. Per lui i suoi “bravi” attuano con crudeltà criminale.

Assistendo il mondo intero a questo martirio si alzano voci che chiedono l’intervento di autorità che possano difendere la povera donna.

Allora la famiglia dei prepotenti si unisce al suo gruppo di difesa perchè nessuno metta il becco in fatti privati (come il Panamá, gli Stati Uniti e il Canada) in favore della vittima,e con cinismo concludono che sono solo loro, i bulli, riuniti nella loro famiglia (Unasur), a cui si aggiungono i gruppi addestrati, i soli a poter intervenire in merito alle sorti della donna, la prosciugata Venezuela.

Inutile dire che sappiamo cosa decideranno.

Dimentichiamoci allora della famiglia di bulli (Unasur).
Facciamo come ha fatto il Paraguay, senza avere nemmeno petrolio.
Il Venezuela non ha certo bisogno di loro, sono loro ad avere bisogno del Venezuela.
Liberiamoci di Cuba e di conseguenza di tutti quelli che ci stanno mungendo, perseguendo la strategia che ci condurrà verso un altro 23 gennaio.
Abbiamo mosso con successo il primo passo. Il mondo intero è finalmente al corrente che ci troviamo sotto una dittatura criminale e ci sta mostrando solidarietà.

Continuiamo con la resistenza nelle strade: provocare, organizzare e dirigere le proteste, con la quale la società civile entrerà tutta a far parte della resistenza. Proteste per la delinquenza del paese, proteste per la carestia alimentare, proteste per la repressione, proteste per lo stato disastroso della sanità, proteste sull’istruzione e i servizi, proteste per l’inflazione, proteste per tutto quello che obiettivamente ci manca.

Portiamo avanti le proteste mantenendo un comune denominatore: Cuba e i suoi burattini sono i colpevoli, liberarci di Cuba per salvarci dal disastro, Cuba ci ha rovinati perchè ci ruba i soldi di cui abbiamo bisogno e perchè ci impone il comunismo che ci ha portati al collasso.

Prendi le redini in mano anche tu in questa resistenza.
In che modo?
Costituisci la tua giunta patriottica nel vicinato, sul posto di lavoro o altrove.
Recluta, organizza, indottrina ma soprattutto agisci! Siamo tutti necessari. Ognuno di noi secondo le proprie capacità, ognuno secondo le proprie possibilità. Non c’è in gioco solo la liberazione del Venezuela, ma anche la tua liberazione personale, da un presente impossibile e un futuro nero.

Jesus Petit Da Costa

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