Racconti da Caracas – 6M

di Francesca

6 marzo 2014, Caracas -Venezuela
Ore 14:18

“Mia Francy,
Sono appena andato a comprare il mio medicinale per la pressione e sono tornato a casa con una bottiglia di olio di mais.

Tu che il Venezuela lo conosci, non ti stupirà pensare di poter entrare in una farmacia per una scatola di tachipirina e di uscirne con delle patatine, qualche lattina di Coca-Cola e un asciugamano da mare.

Parliamo solo del fatto che in una farmacia come Farmahorro o Farmatodo un volta ci si potesse trovasse di tutto.
Oggi, invece, purtroppo gli scaffali sono quasi completamente vuoti!

Non hai idea delle code tremende per comprare qualsiasi cosa (quando e se ci sono): medicinali, carta igienica, latte, farina, pane….un inferno vero!

Ti posso giurare che sono rimasto più di due ore in fila per questo farmaco.

Questa nota catena farmaceutica, presente su tutto il territorio nazionale, è tra le pochissime dove si può trovare ancora qualcosa da mangiare.

Per disposizioni statali Farmahorro deve vendere farina e olio di mais, perchè il Governo di Nicolás Maduro possa affermare che la carestia è un miraggio del popolo e che tutti hanno cibo.

Mi rivolgo ai tuoi lettori:

Guardate la fotografia della mega fila che ogni giorno siamo costretti a fare.

E questo è ancora niente rispetto a quelle che si creano fuori dai supermercati.

A voi Italiani sembra logico che il terzo paese produttore di petrolio al mondo sia arrivato così in basso?!?

Vi sembra giusto che ci abbiano prosciugato vita, soldi ed anima arricchendosi alle nostre spalle e prosciugando le risorse del nostro paese?

Da ieri sera diversi quartieri di Caracas soffrono vere e proprie guerriglie.

Questi scontri stanno devastando la città, ovunque ci sono solo fiamme e fumo, urla, angoscia, lancio di lacrimogeni tossici, carri armati e furgoni blindati che sfondano cancelli e portoni e giocano all’autoscontro con le pochissime automobili rimaste lungo le strade e sui marciapiedi.

Non c’è più alcun rispetto per niente e nessuno, Francy.

Ci svegliamo ogni giorno così:

Cosa darei per poter aprire gli occhi sulla bella Caracas piena di vita e colori di una volta!

Prima, quando ero in farmacia, ho sentito la signora accanto a me quasi supplicare la commessa perchè le vendesse una terza bottiglia di olio.

Niente da fare, più di due bottiglie a testa è proibito!

Così mi sono permesso di intervenire e mi sono offerto di comprare due bottiglie di mais a mia volta, per lasciargliene una in più.

Per ora (per ora!) il vero paradosso è che i soldi per acquistare i prodotti ci sarebbero anche. Sono giusto giusto i prodotti alimentari a mancare!

Per ringraziarmi mi ha regalato una caramella!

Nicolas Maduro, ci hai costretti a vivere tutto questo, ma sai, io vedo sempre il lato positivo nelle cose:
SIAMO UNITI, FORTI E NON MOLLIAMO!

Abbiamo ritrovato, nel dolore, questa solidarietà e quest’unione che ci ha sempre caratterizzati, venuta meno solo durante il governo di Chavez, quando, da “Venezolanos” che eravamo, ci siamo trasformati in “chavistas” e “antichavistas”.

Siamo tutti realmente convinti che su questa meravigliosa terra ci sia spazio e posto per tutti, anche per te, Nicolás.

Per te e per tutti i tuoi delinquenti, i tuoi complici.

Sì, ma in prigione, al posto di uomini valorosi come i nostri studenti e i nostri prigionieri politici.

Ti scrivo dopo, continuo i miei giri e metto via il telefono. Sai che qui purtroppo sono in tanti ad aver perso la vita per un I Phone.

Un bacio grande amorcita!
Jota Jota

P.S.il Governo di Nicolas Maduro Moros ha chiuso ieri i rapporti commerciali e diplomatici con il Panamá, quando, in realtà, il Venezuela deve loro ancora ben 2.000 milioni di dollari.
Nicolasito tu qualche volta hai pagato la fattura dell’elettricità a casa tua?》 

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