É tempo di vita: la campagna che ci ricorda il valore del tempo

di Francesca

L’autunno è la stagione della prevenzione.

E’ quindi il momento giusto per portare avanti, far conoscere e spiegare una splendida campagna di informazione e sensibilizzazione promossa da Novartis.

É tempo di vita, la campagna promossa da Novartis

La campagna a cui ho avuto l’onore di partecipare si chiama E’ tempo di vita.

Quest’anno si è concretizzata in una serie di iniziative e in un tour che ha avuto inizio il 15 giugno di quest’anno a Roma.

Ed è stato proprio in occasione della prima tappa romana che sono stata coinvolta per parlare di questo tema così importante, declinato in un ambito altrettanto importante come quello dell’Amicizia.

Si tratta di una campagna social, pensata come una sorta di tour costellato di dirette fatte apposta per affrontare il tema, parlare della malattia avanzata e della qualità del tempo che ci si può regalare anche in circostanze complesse.

Alle dirette hanno partecipato anche medici che hanno raccontato la propria esperienza professionale affrontando i vari argomenti toccati con estrema precisione.

Ma perché il nome che è stato scelto per la campagna è stato E’ tempo di vita?

Da Einstein in poi, si sa, il tempo è sempre stato relativo, e lo diventa ancora di più nel momento in cui la vita ci mette di fronte a delle prove che rischiano di limitare il nostro tempo accorciandolo, modificandolo, distorcendolo, intaccandone la qualità.

La malattia costringe, inevitabilmente, a effettuare dei cambiamenti, a volte subendoli e a volte scegliendoli.

Questi cambiamenti abbracciano o travolgono tutti gli ambiti della vita di una donna che affronta la malattia.

Sono cambiamenti vissuti in modo diverso a seconda del momento, del caso medico specifico e dell’atteggiamento che si riesce a tenere nei confronti di una battaglia così serrata.

Tutto il tempo che ha a disposizione una donna affetta da tumore al seno avanzato si riferisce a pilastri imprescindibili presenti nella vita di ciascuno: Amore, Famiglia, Lavoro, Amicizia.

In queste sfere è racchiuso il senso di una vita intera.

Sono ambiti che si intrecciano e creano quel tessuto sociale e temporale su cui chiunque tesse le proprie giornate e, di fatto, la propria vita.

Sarebbe semplicissimo cadere nella retorica, parlando di quanto sprechiamo il nostro tempo, di quanto trascuriamo i nostri affetti più cari, di quanto poco valore diamo alle piccole cose che ci vengono offerte dalla vita come semplici e preziosissime perle di felicità.

Il punto è che in relazione a questa campagna, la parola retorica suona vuota.

Completamente senza significato.

Sì perché il tempo, per chi ne può dispensare in maniera più o meno limitata, è ciò che detta le priorità, che scandisce i ritmi, che crea nuove possibilità, che spaventa e infonde coraggio allo stesso modo.

All’interno della campagna E’ tempo di vita, i pilastri di cui vi parlavo prima, sono stati affidati a 4 blogger che hanno promosso questa iniziativa parlando di come la malattia modifica ogni singolo ambito.

Amore, Famiglia, Lavoro e Amicizia: chi sono stati i social ambassador della campagna?

Francesca Fossali, fondatrice del blog La sottile linea rosa ha parlato dell’Amore, di come può passare da una quotidianità solida a qualcosa che rischia di scivolarci via dalle mani senza che si possa fare nulla.

Michele e Gaia del blog La tenda in salotto parlano di Famiglia, luogo metafisico in cui alcuni momenti fugaci possono diventare parte dell’eternità, come i baci e gli abbracci richiesti dai figli a fine giornata.

Federica Persimoni, la travel blogger Federchicca ha parlato di come il Lavoro, ambito fondamentale per la propria realizzazione personale, subisca cambiamenti sostanziali nel corso della vita, rimodellandosi, ridimensionandosi, cambiando inevitabilmente punti di vista, rafforzando le priorità in base a diverse necessità.

Io ho invece parlato dell’Amicizia, uno dei più importanti punti fermi della mia vita.

Essere amici nei momenti più difficili

Cosa può cambiare in un’amicizia quando ci si mette in mezzo l’iter di una malattia davvero tosta che butta all’aria la spensieratezza, la leggerezza e quegli attimi di eterna e sana adolescenza che solo con un’amica vera puoi sempre condividere?

Cambia che insieme alla malattia arriva la paura.

Quella terrificante che formula il pensiero di una perdita che lascerebbe un vuoto troppo grande persino per essere quantificato, e quella fisica, inconscia e inconfessabile, in cui ci si sente minacciati anche in prima persona “… se è venuta a lei e a quell’altra ragazza che conosco potrebbe venire anche a me…”.

Poi c’è l’ansia di sbagliare, di urtare la sensibilità dell’amica che sta affrontando a mani nude un gigante terrificante.

Quella di non poter fare abbastanza.

Inevitabilmente, e pur non volendolo, il comportamento con un’amica affetta da un tumore al seno in fase avanzata cambia.

Inizialmente è come se tutto fosse cristallizzato, come se quell’amica fosse racchiusa in una delicatissima bolla di vetro soffiato che si trova nelle tue mani, mentre devi correre a perdifiato e saltare ostacoli contemporaneamente.

Poi però succede qualcosa e tutto cambia di nuovo, reimpostandosi.

Si prende coscienza del fatto che il tempo è la soluzione.

Che è lì, c’è e non va sprecato.

Che va preso tutto, reso bello e non faticoso, che è un alleato e non un nemico.

Quello che fa Novartis è migliorare la qualità di vita e aumentarne la durata, con la ricerca in campo oncologico.

Il fine è dunque quello di attribuire quantità e qualità al tempo di vita.

Un tempo ritrovato, rimodellato, che diventa fondamentale e che ci si può concedere serenamente.

E’ tempo di vita ha un filo conduttore che permette di seguire il progetto sui social in modo molto semplice.

#Riprenditiiltuotempo

Si tratta dell’hashtag #riprenditiiltuotempo collegato anche alla pagina Facebook nata insieme a questa iniziativa https://www.facebook.com/tempodivita/

Pagina in cui sono state raccolte le voci e le storie di pazienti che hanno parlato dei propri bisogni, della propria esperienza, in un percorso che ha toccato i principali centri italiani.

La campagna esplora i vissuti di donne che combattono con una diagnosi che incide fortemente sia psicologicamente che fisicamente, e racconta il punto di vista, le difficoltà e il lavoro importantissimo dei caregiver, ovvero di quelle persone -familiari o amici- che aiutano chi è alle prese con una malattia che richiede particolari cure.

La campagna, è promossa da Novartis in collaborazione con Salute Donna Onlus, A.N.D.O.S. Onlus Nazionale e S.I.P.O (Società Italiana di Psiconcologia).

Post scritto in collaborazione con Novartis

 

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