Gli ingredienti principali della cucina venezuelana e i corrispettivi italiani

di Francesca

 

Sono anni che sogno di riuscire a mangiare qualche piatto della cucina venezuelana qui in Italia. La mancanza nei nostri mercati di ingredienti e delle materie prime necessarie non sempre, però, mi ha permesso di realizzare questo sogno.

Oggi molti frutti e molte verdure dei paesi tropicali, si possono trovare senza troppa difficoltà, come ad esempio il mango, la papaya, il coriandolo, l’ananas, la patata dolce, il platano o l’avocado.

Molti altri, però, restano introvabili persino nei negozi di alimentari più particolari.

Cercherò quindi, seguendo la tecnica adottata nel testo “La Cucina Venezuelana” già citato, di consigliare ogni volta alimenti equivalenti nostrani, simili a quelli originali, perché alcune delle ricette riportate risultino fattibili anche con le nostre materie prime.

Da noi il capsico, localmente chiamato ajì, può essere sostituito con del peperoncino piccante o con alcune gocce di tabasco (che è appunto una varietà di capsico); il queso de mano (letteralmente “formaggio di mano”), è un tipico formaggio locale che, secondo i casi, potrebbe essere sostituito con formaggi a pasta molle freschi, come lo stracchino, la robiola o la mozzarella che, alla lontanissima, potrebbero vagamente ricordarlo.

Il queso amarillo (formaggio giallo), potrebbe invece essere sostituito con taleggio, provolone o formaggi di simile consistenza.

Le foglie di coriandolo, oggi reperibile in diversi negozi alimentari, è stato a lungo introvabile nel nostro Paese. Sovrano indiscusso delle ricette venezuelane, il coriandolo (o cilantro) ha l’aspetto del nostro prezzemolo, ma un gusto assai aromatico e diverso.

Il Papelon, prodotto dalla lavorazione artigianale della canna da zucchero, pressato e messo in commercio sotto forma di panette, può essere sostituito dallo zucchero greggio.

Alcuni prodotti presentano dimensioni diverse dai nostri, come ad esempio le uova, che in Venezuela sono decisamente più piccole.

Se quindi la ricetta originale indica di metterne 4 o 5, bisognerà tenere a mente di non metterne più di 3 delle nostre.

Esattamente come per l’aglio: ai 2-3 spicchi indicati nelle ricette sostituiremo un solo spicchio d’aglio del nostro.

La cosa non vale invece per il porro, che in Venezuela è molto più grande.

Infine noterete un impiego diffuso dello zucchero in diverse preparazioni che da noi non ne richiederebbero la presenza.

Seguite le ricette alla lettera e scoprirete come inaspettatamente lo zucchero riesca ad esaltare diversi sapori.

Foto http://soup-tuesday.blogspot.it/2012_07_01_archive.html?m=1

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