Le Arepas: il pane dei venezuelani

di Francesca

Se dico arepa dico Venezuela.

Le arepas costituiscono, infatti, l’alimento base della cucina popolare venezuelana, sin dai tempi dei popoli precolombiani.

L’arepa non manca mai sulle tavole dei venezuelani, un pò come il pane qui in Italia.

Sono la massima espressione della cucina nazionale e sono sempre presenti anche in ogni punto di ristoro e ad ogni angolo delle città.

Da giovane, dopo ogni serata, la sosta dall’arepera era d’obbligo, un po’ come il nostro “panino dal lurido del tribunale” per noi milanesi.

Come si preparavano le arepas

La preparazione originale era la seguente: si lavava la granella del mais, facendovi scorrere sopra l’acqua corrente, fino a quando l’acqua non iniziava ad uscire limpida.

Poi si lasciava nello stesso recipiente tanta acqua da coprirlo completamente e si metteva sul fuoco facendolo bollire per circa un quarto d’ora, in modo da lasciare ammorbidire la granella.

Di nuovo si faceva scorrere acqua corrente fino a raffreddarla del tutto e poi si lasciava sgocciolare ed asciugare.

Una volta asciutta la granella bollita, si pestava nel pilon, un grosso mortaio ricavato scavando un buco nel tronco di un albero, precedentemente segato.

Il pestello era ricavato da un ramo, di circa 80 cm della stessa pianta.

Questo il motivo per cui il mais, una volta trasformato in farina, viene tuttora chiamato “mais pilado”.

Una volta preparata la massa con la farina ottenuta e l’acqua, poi, gli indigeni preparavano delle piccole palline che venivano cotte in un “aripo” (da qui il loro nome), una specie di piastra leggermente curva.

Oggi ovviamente questa preparazione artigianale viene evitata, e in commercio è possibile trovare senza problemi pacchetti di farina di mais precotta.

Arepas: le regine delle colazioni venezuelane

Las arepas sono le regine delle colazioni venezuelane, ed accompagnano meravigliosamente i primi piatti durante i pranzi e le cene, oltre ad essere immancabili affianco ad ogni piatto nazionale.

Esistono diverse tipologie di arepas, a seconda della regione in cui vengono preparate, anche se la loro preparazione resta sempre e comunque la medesima.

Tipiche della regione andina sono le “telitas”, più sottili rispetto a quelle che si preparano più che altro nella regione centrale, dove sono più “cicciotte” e bombate.

Verso oriente è più facile trovarle grandi, indifferentemente fritte o cotte alla piastra, mentre ad occidente è più facile trovarne anche di dolci, con un leggero retrogusto di anice.

Come si mangiano le arepas

Las arepas si possono mangiare con burro e formaggio o ripiene di carne mechada, di prosciutto cotto, di uova strapazzate, insalata, platano, tonno, fagioli o di qualsiasi altro alimento.

Le mie preferite? Quelle Reyna pepiada, con dentro un delizioso pollo sminuzzato e condito con una salsa a base di avocado e maionese.

Un’arepa appena cotta e ancora calda, ripiena di formaggio llanero (degli llanos) o formaggio guayanés, regala obiettivamente grandi emozioni al palato.

Accompagnata da fagioli e carne mechada e da un frullato di frutta fresca diventa una perfetta colazione.

Con la stessa massa di pasta preparata per le arepas si ottengono altri piatti tipici in Venezuela: i bollitos de masa, da cuocere in acqua bollente e da servire con formaggio e con burro al momento della colazione.

O ancora le hallaquitas Hallaquitas: come preparare questo piatto tradizionale della cucina venezuelana, che non sono altro che bollitos coperti da foglie di mais e cotti in acqua molto calda.

Oppure le empanadas Empanadas: le più buone sono quelle venezuelane, ripiene di carni varie, pesce, formaggio o altro e poi fritte in abbondante olio bollente.

Per ottenere delle arepas dorate e bombate al punto giusto bisogna procurarsi pochi ingredienti e seguire la seguente ricetta:

Ingredienti (per preparare 4 o 6 arepas)

  • 2 tazze di farina di mais bianco precotta
  • 1 cucchiaino di sale
  • 3 tazze di acqua
  • Olio

Preparazione

Impastate la farina di mais con acqua e sale.

Lavorate poi la massa fino ad ottenere un impasto morbido e compatto che si stacchi facilmente dalla superficie sulla quale lo avrete lavorato e dalle vostre mani.

Lasciate riposare mezzora, quindi preparate delle piccole porzioni di impasto, dando loro la forma di dischi di circa 6/7 cm di diametro, con uno spessore massimo al centro di 3 cm.

A questo punto potrete cuocerle in due modi diversi:

– Su una piastra liscia che avrete precedentemente scaldato e unto leggermente di olio. Cuocete le arepas da entrambi i lati fino a quando non si staccheranno da sole dalla piastra. Nel frattempo scaldate il forno a 250° e infornatele qualche minuto, fino a quando colpendole leggermente con la mano producano un suono sordo e quando vedrete che avranno preso la loro forma tipica bombata e il giusto colore dorato. Esistono comunque in commercio (non credo in Italia) delle piastre simili ai tostapane per preparare in casa arepas.

– In alternativa potrete friggerle, usanza introdotta dagli spagnoli, specialmente se le arepas sono di minore dimensione (di 3/4 cm di diametro chiamate appunto arepitas).

Una volta terminata la cottura vanno servite calde, tagliate in due orizzontalmente, lasciando però unito un piccolo tratto (per intenderci effetto “guscio di mollusco”) ed imbottite come fossero panini o focaccine, con formaggio oppure burro, carne, fagioli,ecc.

Prima di imbottirle è consigliabile privarle di una leggerissima quantità di pasta da entrambe le metà, per poterle riempire meglio di qualsiasi ripieno desideriate.

Con cosa farcire le arepas

Prima di procedere con l’imbottitura spalmerete le due metà interne di burro (che in Venezuela è lievemente salato).

Ripieni frequentemente usati sono i formaggi locali, il prosciutto cotto affettato, oppure entrambi.

O ancora il pernil de cochino (coscia di maiale al forno affettata), la carne mechada (rimando alla sua ricetta, meglio spiegata in seguito), il perico (uova strapazzate con pomodoro fresco), la ensalada de gallina (insalata russa di pollo bollito e sminuzzato), la reyna pepeada (insalata di pollo con l’aggiunta di polpa di avocado frullata), l’insalata di tonno (tonno in scatola sgocciolato e mischiato con sottaceti tritati, olive snocciolate, capperi e cipolla tagliata sottile), uova di quaglia in salsa rosa, chorizo (salame tipico piccante, tagliato a fettine), cazon (carne di piccoli pesci della famiglia degli squali)  o il pulpo a la marinera (polpo tagliato a pezzetti).

 

 

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